Il 16 gennaio scorso, il razzo Starship di SpaceX si è disintegrato pochi minuti dopo il decollo dal Texas meridionale, scatenando un vero e proprio caos nei cieli sopra la Florida e i Caraibi. Migliaia di detriti infuocati hanno cominciato a cadere in una zona intensamente sorvolata da aerei, mettendo in pericolo circa 450 passeggeri a bordo di tre velivoli, due di linea e un jet privato che hanno dichiarato emergenza. Un equipaggio ha lanciato un “Mayday”, mentre altri due hanno segnalato emergenza carburante, e in alcuni casi si sono verificati avvicinamenti pericolosi tra gli aerei.
Elon Musk ha commentato l’episodio su X con il video dei detriti e una frase ironica: "Il successo è incerto, il divertimento garantito". Ma dietro il post c’è stata preoccupazione seria: i documenti della Federal Aviation Administration (FAA) mostrano come le compagnie aeree coinvolte siano rimaste allarmate dal rischio, considerando la complessità della situazione. Starship avrebbe dovuto lambire la Terra prima di atterrare nell’Oceano Indiano, ma l’esplosione, avvenuta alle 17:38 locali, ha trasformato in pericolo immediato una rotta densamente trafficata.
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Donald Trump "ha la personalità di un alcolizzato", nonostante il presidente sia noto per essere astemi...Dall’analisi dei movimenti dei voli risulta che almeno 23 aerei commerciali e privati stavano sorvolando le tre zone di pericolo individuate dalla FAA, tra cui un Airbus A321 di JetBlue, un Airbus A330 di Iberia e un Gulfstream G550. Tutti hanno dovuto entrare in circuiti di attesa o deviare il percorso, mentre i controllori cercavano di gestire la situazione nel minor tempo possibile. Le zone di interdizione temporanea al volo, attivate per garantire la sicurezza in caso di malfunzionamenti, sono scattate solo quattro minuti dopo la perdita dei dati da Starship, mentre SpaceX ha comunicato ufficialmente l’esplosione quindici minuti dopo, creando un vuoto informativo che ha costretto i controllori a reagire basandosi sulle segnalazioni dei piloti.
Nonostante il caos, tutte le compagnie coinvolte hanno precisato che la sicurezza dei passeggeri non è mai stata compromessa e che tutti i voli hanno raggiunto regolarmente le loro destinazioni. Finora, Starship ha effettuato 11 lanci, di cui sei riusciti e cinque falliti. Il razzo è progettato per salire sopra il Golfo del Messico, entrare in orbita terrestre e ammarare nell’Oceano Indiano, ma la crescente frequenza dei lanci ha già creato problemi ai voli commerciali, come nel caso della Qantas.
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Certo, c'è quel cattivone e buzzurro di Donald Trump che ce l'ha a morte con l'Europa. Quel troglodit...La FAA prevede di supervisionare tra 200 e 400 lanci o rientri di razzi all’anno entro il 2034, rispetto ai 14 del 2015 e ai 148 del 2024. SpaceX punta a 25 lanci annui di Starship entro il 2026, mentre il rivale New Glenn di Blue Origin dovrebbe raggiungere fino a 24 lanci all’anno. L’incidente del 16 gennaio solleva interrogativi sulla sicurezza dei voli spaziali e sul coordinamento tra aziende private e autorità del traffico aereo, ricordando quanto diventi urgente una gestione più rapida e sicura dei cieli, soprattutto con il numero crescente di razzi in partenza.




