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Gas, "la Germania usa l'Olanda". Sospetto: Draghi in trappola?

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Italia fregata. Succede per il tetto del gas che vede i paesi "frugali" fare barricate. Non a caso il primo ministro olandese Mark Rutte ha espresso tutte le sue perplessità, con il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, che ha preferito tacere. D'altronde, chi tace acconsente. E Mario Draghi lo ha capito bene: sostenitore del "price cap" (un tetto al prezzo del gas a livello europeo), il presidente del Consiglio si è accorto che la Germania si nasconde dietro i "frugali" del Nord. Risultato? Il tentativo del governo di prevenire una sempre più reale crisi energetica, è stato affossato. 

 

 

Olanda, ma anche Danimarca e Svezia temono che il tetto al prezzo del gas diventi un modo per dar vita a un'altra fase di intervento pubblico dell'Unione europeo, una nuova stagione di aiuti come quello del Recovery Fund. Guarda caso, alcuni presidenti come il francese Emmanuel Macron hanno ipotizzato un altro "NextGenerationEu" per attutire gli effetti della guerra in Ucraina. Proprio questa serie di fattori hanno fatto rizzare le orecchie ai paesi del Nord Europa, intenti a mantenere il bilancio a livelli ben più bassi. 

 

 

D'altra parte, la possibilità che Mosca tagli le forniture preoccupa. Lo stesso Cremlino, tramite la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova ha annunciato: "Un approccio così aggressivo da parte dell'Ue comporta ovviamente il potenziale per l'emergere di nuove e più profonde linee di divisione". Frasi che fanno tremare i big europei: "Ormai dobbiamo prepararci al peggio", è stato il commento della presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen.

 

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