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Giorgia Meloni, la Polonia attacca Berlusconi: "Cosa deve fare con Putin"

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Da boutade a uso e consumo dei deputati di Forza Italia, la frase di Silvio Berlusconi su Vladimir Putin diventa un caso internazionale che imbarazza sì Giorgia Meloni, premier in pectore filo-atlantica e filo-Ucraina, ma pure il Ppe, il partito europeo di cui fa parte proprio FI. Le parole, quelle delle "lettere dolcissime" tra lui e l'amico russo, hanno fatto il giro d'Europa e hanno scatenato inquietudine in Polonia, il Paese "di confine" più esposto militarmente e politicamente contro Mosca fin dall'inizio della guerra in Ucraina.

 

 

 

"Non è il momento di avere rapporti con il presidente russo Vladimir Putin, Silvio Berlusconi gli rimandi indietro la vodka", ha commentato il capo delegazione polacco al Partito popolare europeo (Ppe), Andrzej Halicki, in un'intervista ad Euronews. "Il signor Putin non è un amico, ma un criminale di guerra", ha detto il politico polacco che ha chiesto al leader di Forza Italia di "rimandare la vodka" ricevuta dal capo del Cremlino, con cui "non è tempo di intrattenere rapporti". Halicki ha poi attaccato Berlusconi, sostenendo che le sue affermazioni hanno creato "tensioni anche all'interno del Ppe". 

 

 



Non è un caso che qualche ora prima di Halicki, il presidente polacco Duda si fosse speso in parole di ringraziamento e apprezzamento per la Meloni, che questa mattina ha risposto: "Ringrazio il presidente della Polonia, Andrzej Sebastian Duda, per le parole di apprezzamento che ha espresso nei miei confronti. Sono convinta anche io che Italia e Polonia possano e debbano rafforzare la loro collaborazione per difendere insieme i nostri comuni valori e la sicurezza europea". A intenditor poche parole.

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