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Charles Michel contro Ursula: migranti, vuole rovinare Meloni e Italia

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A quanto si apprende da Bruxelles, la presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen ha espresso la volontà di incrementare il numero di ingressi regolari di migranti da Paesi terzi. "Dobbiamo incrementare il numero di ingressi regolari di lavoratori da Paesi terzi. Tengo a menzionare a questo riguardo, l'esperienza estremamente positiva dell'Italia con i corridoi umanitari", avrebbe detto Von der Leyen, come riportato da fonti europee. Un bel punto messo a segno da Giorgia Meloni, in missione a Bruxelles, e da tutta la politica italiana. Peccato che la battaglia sia appena iniziata e che rischi di mettersi molto male. Perché il contendente è Charles Michel, intenzionato a rendere la vita difficilissima non tanto alla premier italiana, quanto alla rivale Ursula con cui da anni non corre buon sangue. Uno scontro di potere tutto interno ai palazzi europei che rischia però di vedere, ancora una volta, come vittima sacrificale proprio l'Italia su un tema come quello dei migranti che la Meloni sta tentando con grande difficoltà di rendere centrale in un Consiglio Ue storicamente più interessato ai temi economici e finanziari. 

Il Consiglio Ue presieduto proprio dal belga Michel (che punta da tempo alla poltrona di Ursula) secondo una indiscrezione della Stampa avrebbe già preparato un dossier "molto critico" sul documento che stasera presenterà la presidente della Commissione Ue. Tra i punti più controversi, si legge sul quotidiano torinese, i "progressi limitati nei differenti livelli del piano d’azione", la "mancanza di risorse aggiuntive" e "misure troppo vaghe per gli interventi in Tunisia". Insomma, il piano immigrazione studiato dalla Von der Leyen (con il contributo decisivo dell'Italia) non convincerebbe il Consiglio Ue, né dal punto di vista prettamente giuridico né da quello politico. Particolarmente critico il rilievo sui rapporti con i Paesi africani. Secondo il Consiglio europeo, spiega la Stampa, il piano Von der Leyen si concentrerebbe troppo sui Paesi di partenza (del Nord Africa) tralasciando invece gli interventi "strutturali" sui Paesi di origine dei migranti. Il rischio, dunque, è quello di una ulteriore impasse e  il sospetto, aggiunge malizioso Dagospia, e che Michel possa usare questo braccio di ferro per indebolire la credibilità della rivale Von der Leyen.
 

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