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Tribunale dei brevetti, occasione da non perdere: l'intesa diventi definitiva

Iuri Maria Prado
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È bene che il governo non canti vittoria se vuole assicurarsi che l’Italia non perda l’occasione di ospitare la sezione della divisione centrale del Tribunale Unificato dei Brevetti che doveva essere destinata a Milano dopo l’uscita del Regno Unito dal sistema dell’Unione Europea.

Da molto tempo gli operatori di settore avevano segnalato la necessità, più che l’opportunità, che questo ufficio giudiziario a tre teste (originariamente una a Parigi, una a Monaco e una a Londra) non si impiantasse senza che l’Italia partecipasse a gestirlo: appunto ospitando la sede che si è resa vacante con la Brexit. Ma la notizia secondo cui, al contrario, il Tribunale comincerà a lavorare senza garanzie che l’Italia si veda assegnata quella sede, e con Francia e Germania che si spartiscono il bottino londinese, è di quelle che non fanno sperare nulla di buono.

Un comunicato del Tribunale Unificato dei Brevetti, diffuso l’altro giorno, dice che si tratterebbe di una soluzione “provvisoria”. Ma si sa bene quanto sia facile che le cose provvisorie si facciano definitive, e in ogni caso discuteremmo di una soluzione ingiusta e dannosa per quanto provvisoria. Qui è in gioco l’essere al centro, da gestori, o invece ai margini, da galoppini, di un sistema giudiziario che governa il più importante settore dello sviluppo tecnologico e della concorrenza. Se l’Italia perdesse l’occasione di partecipare a quel sistema, finendo tra i tanti che semplicemente lo subiscono (sarebbero a quel punto solo tribunali stranieri a giudicare l’impresa italiana in materia brevettuale, e solo a tribunali stranieri l’impresa italiana potrebbe affidarsi), la colpa non sarebbe degli altri brutti e cattivi, ma dell’Italia stessa. Il governo ora dice che avrebbe chiuso il negoziato, coi francesi e i tedeschi, per l’assegnazione della sede a Milano. Se è vero, vuol dire che lassù, negli uffici del Tribunale, non se ne sono accorti. Ben venga se le cose prendono il verso giusto, ma allora non si capisce perché “provvisoriamente” dovrebbero essere i tedeschi e i francesi a gestire il Tribunale. Il 1 giugno, data di inizio dei lavori, è vicino.

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