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Golpe in Africa, "intervento militare disastroso": Europa travolta?

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La serie di golpe in Africa inquieta l'Europa, che potrebbe dover far fronte nei prossimi mesi a una nuova, massiccia ondata migratoria e a una ulteriore drammatica emergenza umanitaria nel Mediterraneo. I diplomatici dei Paesi dell'Unione europea hanno discusso della crisi in atto in Gabon e nella sua capitale Libreville, dopo che l'esercito ha preso il potere nel paese e ha deposto il presidente Ali Bongo diffondendo un video in cui chiedeva assistenza ai paesi occidentali, ha riferito il Financial Times, citando fonti anonime. L'incontro ha avuto luogo mercoledì, riferisce il quotidiano britannico, aggiungendo che Bruxelles non ha ancora fornito alcuna informazione riguardante l'evacuazione dei cittadini dell'Unione europea dal Paese. La Farnesina aveva invitato gli italiani presenti nel Paese a restare in casa. 

L'Alto rappresentante Ue per la Politica Estera, Josep Borrell, ha insistito oggi sul fatto che il colpo di stato militare non può essere paragonato alla crisi in Niger, sostenendo che gli ufficiali sono intervenuti dopo che il presidente deposto Ali Bongo ha vinto un'elezione viziata da "irregolarità". "Naturalmente, i colpi di stato militari non sono la soluzione, ma non dobbiamo dimenticare che in Gabon ci sono state elezioni piene di irregolarità", ha detto Borrell, sostenendo che un voto truccato potrebbe equivalere a un "colpo di stato istituzionale" civile. 

"Stiamo lavorando per una soluzione diplomatica in Niger e in Gabon - spiega Antonio Tajani, ministro degli Esteri e vicepremier italiano, al suo arrivo al Consiglio Ue Affari esteri informale a Toledo -, seguiamo le situazioni giorno dopo giorno. C'è una buona proposta da parte dell'Algeria per una soluzione diplomatica. La soluzione militare sarebbe un disastro, per questo abbiamo bisogno di lavorare giorno dopo giorno per una soluzione diplomatica che ovviamente supporti la democrazia. Supportiamo l'Ecowas, ma la nostra posizione è per una soluzione diplomatica, non per un'azione militare contro il Niger. In Gabon c'è più o meno lo stesso problema. Nell'Africa subsahariana è un momento molto difficile. Il nostro approccio è contro le 'nuove colonizzazioni', dobbiamo parlare con gli africani da amici". 

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