Dazi, la rabbia di Parigi: "Sottomessi a Trump". Lo strappo di Macron

lunedì 28 luglio 2025
Dazi, la rabbia di Parigi: "Sottomessi a Trump". Lo strappo di Macron
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La sinistra si copre di ridicolo. E non solo quella italiana. D'Oltralpe l'accordo sui dazi raggiunto da Ursula von der Leyen non basta. Nella Francia di Emmanuel Macron ecco che il primo ministro François Bayrou si lamenta: "È un giorno buio quando un'alleanza di popoli liberi, uniti per affermare i propri valori e difendere i propri interessi, decide di sottomettersi". Dello stesso parere il ministro degli Affari europei, Benjamin Haddad, che ritiene l'accordo "sbilanciato", seppur porterà "stabilità temporanea agli attori economici minacciati dall'escalation doganale americana". E ancora: "È un cambiamento strutturale. Dobbiamo trarne rapidamente le conseguenze oppure rischiamo l'irrilevanza. Si tratta di una sfida tanto economica quanto politica". 

Eppure la presidente della Commissione europea a riguardo è stata chiara. "Senza l'intesa raggiunta oggi fra Ue e Stati Uniti sui Dazi non dobbiamo dimenticare che il primo agosto saremmo stati con una tariffa al 30 per cento e sarebbe stato molto più difficile scendere ora al 15 per cento". Nonostante - ha precisato a margine dell'incontro in Scozia con Donald Trump - "il 15 per cento è certamente una sfida per alcuni, non dobbiamo dimenticare che ci permette di avere accesso al mercato statunitense e che stiamo intensamente diversificando la nostra attività in altre regioni del mondo, aprendo cosi' nuovi mercati, nuovi mercati potenziali".

Un esempio? "L'Indonesia è un Paese enorme, con 250 milioni di abitanti. Il Mercosur è un mercato enorme, con Paesi molto affini. Il Messico, ad esempio, e altri ancora, stiamo negoziando intensamente con l'India. Quindi sì, i Dazi del 15 per cento ci sono, ma stiamo cercando di aprire altri mercati per le imprese europee".

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