Via libera dei governi Ue all’immobilizzazione a tempo indeterminato degli asset russi sotto sanzione. Lo ha deciso il Consiglio europeo, con 25 Stati che hanno votato a favore e due contro. Si tratta del primo passo per procedere poi all’uso degli asset per il prestito di riparazione dell’Ucraina. Su questo specifico passo, però, i Paesi membri torneranno a riunirsi la prossima settimana. Belgio, Bulgaria, Italia e Malta hanno indicato di aver votato a favore precisando che la decisione di oggi non pregiudica quella futura sull’uso degli asset russi.
L'obiettivo del via libera di oggi è mantenere bloccati i fondi della banca centrale russa, 210 miliardi di euro, senza dover ricorrere ogni sei mesi al rinnovo delle sanzioni. Una decisione che ogni volta richiede l’unanimità dei 27. In questo modo viene data piena certezza all’operazione prestito a Kiev e viene sfilata a Ungheria e Slovacchia la possibilità di impedire l’uso pieno degli asset. Il passaggio era stato chiesto dal Belgio insieme ad altre garanzie su cui però continuano le discussioni in questi giorni.
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La Russia avrebbe condotto un attacco informatico nell'agosto 2024 contro i sistemi di sicurezza aerea tedeschi e pe...Euroclear, società di servizi finanziari con sede in Belgio, detiene la gran parte degli asset russi sotto sanzione. L'intenzione della Ue è quella di fare un prestito all'Ucraina per coprire le necessità finanziarie del 2026 e del 2027. Prestito che sarà restituito da Kiev una volta che la Russia avrà riparato i danni di guerra. A contestare la decisione del Consiglio è stato il leader ungherese Viktor Orban, che l'ha definita non legale. Intanto la Banca centrale russa ha aperto una causa contro Euroclear.
L'Italia ha fatto sapere di aver votato a favore perché non vi siano dubbi sul suo sostegno all’Ucraina. Poi, tramite una dichiarazione aggiuntiva, ha voluto sottolineare la necessità che decisioni di una tale portata giuridica, finanziaria e istituzionale siano sempre precedute da una discussione a livello politico e non vi siano fughe in avanti a livello tecnico.
In vista del Consiglio Europeo di dicembre 2025 e con uno spirito pienamente costruttivo, l’Italia ha quindi invitato la Commissione e il Consiglio a continuare a esplorare e discutere opzioni alternative per rispondere alle esigenze finanziarie dell'Ucraina, basandosi su un prestito Ue e su soluzioni ponte, per garantire la continuità del sostegno prima che la soluzione individuata possa effettivamente entrare in vigore.




