Di seguito riportiamo la rettifica inviataci dalla giornalista Rai Cinzia Fiorato in merito all'articolo pubblicato su liberoquotidiano.it in data 11 giugno 2014, intitolato: "L'inviato Metalli contro Fiorato: 'Non rompere i c...'" "Preciso che l'articolo pubblicato l'11 giugno 2014 riporta solo una parte della discussione avuta su Facebokk con il collega del tg1 Leonardo Metalli. La mia posizione riguardo lo sciopero dei dipendenti Rai dell'11 giugno scorso è esattamente opposta a quello che il vostro giornale scrive nella parte in cui dice: 'La collega... in sintesi diceva che lo sciopero era giusto nella forma ma non nella sostanza'. A mio parare la partecipazione dei giornalisti Rai, a quello sciopero, non era giusta proprio nella forma. Questo per rispondere a un comunicato della componente di Stampa Romana 'Giornalisti in Movimento' che invitava i colleghi Rai ad astenersi dal lavoro nonostante la sospensione dello sciopero da parte dell'UsigRai e nonostante la Fnsi non avesse aderito. Il comunicato affermava che chi avesse scioperato non sarebbe incorso in alcun problema perché tutelato dalla Costituzione, trascurando che i giornalisti Rai devono riferirsi alla legge sullo sciopero degli incaricati di pubblico servizio (la 146 del 1990 e successive modifiche) cui la Costituzione rimanda, unitamente alla contrattazione collettiva e agli accordi specifici con le diverse O.O.S., cosa precisata anche da un successivo comunicato dell' UsigRai, teso a scongiurare ripercussioni sui singoli giornalisti. Ho contestato al collega il pericolo di esporre chi si fosse del comunicato sindacale di 'Giornalisti in Movimento' a possibili sanzioni da parte dell'azienda, trovando scorretta la frase dello stesso comunicato che diceva: 'I giornalisti Rai che non sciopereranno, si assumeranno la responsabilità di aver trattato con il governo', sapendo di parlare anche di colleghi che avrebbero voluto invece partecipare allo sciopero, ma sono stati impediti dalla sospensione ed esasperando in questo modo i toni in una fase tanto difficile per la Rai, azienda che è a cuore di ciascuno dei suoi lavoratori e dipendenti. Dopo il mio intervento i 'Giornalisti in Movimento' hanno parlato non più di sciopero ma di una giornata di riposo per partecipare al presidio degli altri dipendenti in sciopero. A Leonardo Metalli ricordo che la partecipazione allo sciopero è un diritto esercitabile individualmente e non può essere coartata per giunta con offese pubbliche che mi colpiscono come persone e come giornalista".
