Ebola, il robot Usa che uccide il virus

di laura vezzodomenica 26 ottobre 2014
Ebola, il robot Usa che uccide il virus
2' di lettura

I robot potrebbero risultare utili per contrastare l'epidemia di Ebola. Ne è convinta Robin Murphy, direttrice del Centro per la ricerca e il salvataggio robot-assistito dell'università del Texas, che ha indetto un meeting per il prossimo 7 novembre, in cui affrontare l'argomento assieme ad un consorzio di ricercatori statunitensi. ''Parleremo sia di cosa potremmo fare in pochi mesi che di soluzioni a lungo termine", spiega la Murphy sul suo blog, "gli esperti di salute ci diranno di cosa hanno bisogno, e noi vedremo cosa possiamo offrire''. In cosa consistono questi robot - Gli esseri robotici, alti 160 cm, servono a disinfettare rapidamente i luoghi contaminati dal virus e svolgono il proprio compito grazie a dei particolari raggi ultravioletti, gli UV-C. Lo riporta il sito web di WIS, emittente locale dello stato americano della Carolina del Sud, da dove provengono i robot. Le macchine si chiamano TRU-D e sono stati sviluppati da Jeffery Deal, direttore della Water Missions International di North Charleston, che si recherà in Liberia per assisterli durante la missione. I raggi ultravioletti di tipo C sono gli stessi utilizzati nelle lampade germicide, efficaci nel distruggere svariati virus e batteri, e per questo utilizzati nelle sale operatorie per sterilizzare le superfici. Deal ha detto che "questi robot sono in grado di polverizzare ogni traccia di ebola e che diversi esemplari vengono attualmente utilizzati nei reparti di alcuni ospedali americani".  Il parere dell'esperta - Secondo Robin Murphy, nell'ambito del contagio del virus ebola, ci sono diversi settori dove i robot potrebbero essere d'aiuto, dal trasporto dei cadaveri alla distribuzione di cibo e medicinali, fino alla decontaminazione degli equipaggiamenti. Al meeting, spiega Murphy, parteciperanno anche esperti della Casa Bianca e militari, insieme al personale sanitario già impegnato nella gestione di epidemie. ''Ovviamente non sto lavorando da sola, ma ho avuto riscontri da esperti di tutto il mondo''.    

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