Questa mattina il ministro Nunzia De Girolamo si difenderà dalle accuse che le sono piovute addosso per lo scandalo della Asl di Benevento nell'aula di Montecitorio. Cercherà di convincere i suoi colleghi di governo e all'Aula che lei non c'entra niente in quegli affari loschi per cui è indagato l'ex direttore amministrativo della Asl Felice Pisapia. Cercherà di giustificare quelle conversazioni private carpite a casa sua durante riunioni informali con i dirigenti sanitari, i collaboratori più fidati... Proverà a spiegare perché, nonostante sapesse (lo ha ammesso lei stessa) che contro di lei si stava ordendo un complotto ai suoi danni, non abbia mai presentato una denuncia. Intanto il Corriere tira fuori altri particolari dell'inchiesta. Come il giro di milioni di euro che la Asl di Benevento ha elargito negli ultimi anni agli studi legali più prestigiosi della città a fronte di consulenze in realtà mai svolte. Addirittura, sostiene Fiorenza Sarzanini che ha letto gli atti, sarebbero stati autorizzati più volte pagamenti per la stessa pratica e sempre a prezzi maggiorati. Di questo si parla nelle registrazioni effettuate da Pisapia nella casa della De Girolamo o nella masserie dove il ministro riuniva il suo staff datate 2012 e consegnate ai magistrati nel settembre 2013. Ma anche in altri nastri senza datazione che non risultano allegati al fascicolo. Nastri che proverebbero l'esistenza di veri e propri ricatti cominciati già molti mesi prima.
