"Non sono un taccagno, è che io il pizzo non lo voglio pagare". Corradino Mineo si è ritagliato nelle ultime settimane un ruolo da sabotatore del premier Matteo Renzi e della sua corrente all'interno del Pd sparando ad alzo zero sui progetti di riforma del Senato del governo. E adesso mette in atto il boicottaggio economico del partito, rifiutandosi di versare una quota da 25mila euro al Pd siciliano. A La Stampa, lui dice di aver già versato 27mila euro nelle casse del partito dall'inizio della sua avventura politica. E di aver rinunciato "a una retribuzione più alta", ovvero quella che percepiva in Rai. La Stampa, a questo punto fa i conti in tasca al senatore Mineo, che tra indennità, diaria, rimborso forfettario mensile e rimborsi altri vari arriva a prendere 14.330 euro al mese. In Rai, il suo stipendio era ci circa 300 mila euro lordi, uno dei più alti. Per cui è vero che abbia dovuto rinunciare a qualche migliaio di euro. Ma forse, tirchio un po' lo è.
