Perugia, 18 nov.(Adnkronos) - In corpo avevano un chilo di hashish ciascuno. Circa 150 ovuli che hanno ingerito in Marocco e dovevano portare a Perugia. Ma nel capoluogo umbro, ad attenderli alla stazione di Fontivegge, c'erano i carabinieri della sezione di polizia giudiziaria guidati dal colonnello Giovanni Mele, insieme ai colleghi della stazione di Ponte Pattoli. Una volta scesi dal treno i due, marocchini incensurati, uno in possesso di un permesso di soggiorno per motivi umanitari e l'altro con un permesso spagnolo comunitario, di 30 e 35 anni, sono stati arrestati e portati in ospedale per effettuare le radiografie che hanno rivelato la presenza di tantissimi ovuli nella pancia. I due sono poi stati trasferiti nel carcere perugino di Capanne. È la prima volta che in zona vengono arrestati soggetti che trasportano la droga direttamente dal Marocco. Lo hanno accertato i militari che hanno spiegato l'operazione- iniziata sei mesi fa da una segnalazione- in una conferenza stampa. L'indagine è proseguita in collaborazione con la direzione centrale per i servizi antidroga e con l'Interpol. Inoltre, come ha spiegato il maggiore Giovanni Cuccurullo della compagnia di Perugia, la droga era particolarmente pregiata: se solitamente il principio attivo si aggira intorno al 15-20 %, questo invece era sul 40 %. Nell'abitazione in cui si presumeva che i due avessero una base d'appoggio, i militari hanno sequestrato 60 grammi di marijuana e hanno denunciato la donna che si trovava all'interno della casa: si tratta di una trentenne italiana che è risultata essere l'intestataria dell'appartamento. Il valore della droga sequestrata si aggira intorno ai 30mila euro.
