Roma, 17 ott. - (Adnkronos) - Un mondo di collaboratori, di testimoni silenziosi, di coraggiosi e di spaventati. È l'universo ritratto da Andrea Riccardi nel suo libro 'L'inverno più lungo. 1943-44: Pio XII, gli ebrei e i nazisti a Roma', presentato a Roma nella sala della Protomoteca in Campidoglio questo pomeriggio. Un libro che ricostruisce il tessuto di una città, che dall'8 settembre '43 al 5 giugno '44 ha accolto e nascosto fra le 200mila e le 400mila persone, del ruolo della chiesa e del papato, del protagonismo di persone comuni. All'incontro, moderato dalla giornalista del Corriere della sera Ilaria Sacchettoni, hanno partecipato l'autore del libro, Andrea Riccardi, il professore Giuseppe De Rita, il professore Agostino Giovagnoli e, in sostituzione del sindaco di Roma Ignazio Marino, il vicesindaco Luigi Nieri. "L'inverno più lungo è stato un momento in cui Roma è stata se stessa attraverso il risveglio di gente povere ma orgogliosa che ha capito che non si poteva chiudere la porta - ha spiegato Riccardi - Ho cominciato a interessarmi a questi temi nel febbraio '74. Si tratta di storie oscurate da una lettura militante della resistenza, che vede solo determinati episodi degni di commemorazione, e per una concentrazione ossessiva sulla figura di Pio XII. Ho provato a far vivere quella coralità unica che si era creata, Roma è la vera protagonista del libro. È un periodo costitutivo della nostra città. Ieri ho avuto la fortuna di accompagnare dal papa Enzo Camerini e ho pensato alla mattina del 16 ottobre di 70 anni fa quando la principessa Pignatelli d'Aragona, informata dei progetti tedeschi, era corsa dal papa per informarlo di quello che stava accadendo. Era la stessa mattina, 70 anni dopo, e vedendo il volto interessato di papa Francesco ho pensato che la storia che passa ha un senso, è una storia che cambia". (segue)




