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Alfonso Bonafede "turbato in Parlamento": così l'affondo di Beppe Grillo contro Conte affonda le sue ambizioni

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Polveriera grillina. Il caos regna sovrano nel M5s dopo lo scontro tra Beppe Grillo e Giuseppe Conte, il nodo della leadership, col comico che rivendica il suo potere e il presunto avvocato del popolo che di una "diarchia" non ne vuole sapere, tanto da essere pronto a mollare del tutto il Movimento. L'ex premier dovrebbe parlare domani, lunedì 28 giugno, rendendo così pubbliche le sue intenzioni. Nel frattempo, si tenta di ricucire lo strappo. Per esempio Luigi Di Maio si dice certo del fatto che si troverà una mediazione: staremo a vedere.

 

Ovviamente, tra i grillini le posizioni non sono unanimi. Il M5s è polarizzato tra chi sta con Conte e chi, al contrario con Grillo. E chi sta con l'ex premier si schiera nella corrente che vorrebbe tirare una spallata a Mario Draghi, la corrente di chi vorrebbe uscire dal governo già quest'estate, con una sorta di riedizione del Papeete salviniano in salsa grillina. Il comico ligure, infatti, sarebbe entrato a gamba tesissima nella contesa proprio per tutelare l'esecutivo di Mario Draghi, almeno questo è quanto sostengono molteplici retroscena di stampa e autorevoli commentatori.

Ed in questo contesto è curioso andare a "spulciare" tra le correnti, insomma è curioso capire chi sta con chi. Per esempio Danilo Toninelli, il quale si schiera con Grillo nutrendo ancora rancori per il fatto di non essere stato confermato da Conte nel suo bis con il Pd. E poi c'è il capitolo-Alfonso Bonafede, il fu ministro della Giustizia, re dei manettari, che ora rischia di veder smontata la sua indigeribile riforma.

 

Ed è proprio per questo che Bonafede si è schierato armi e bagagli con Conte. Il Giornale assicura che "in Parlamento raccontano che Alfonso Bonafede era incredulo e molto disorientato dopo aver ascoltato le parole pronunciate da Grillo nell'auletta dei gruppi della Camera". Già, perché l'ex ministro è uno dei big pentastellati che non vede l'ora di arrivare alla resa dei conti con Draghi, come detto - anche - per tutelare la sua riforma. Ma, ora, Bonafede potrebbe essere costretto a rivedere i suoi piani e le sue ambizioni. Tutta "colpa" di Grillo...

 

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