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Matteo Salvini, grossa sorpresa ai gazebo: "Il renziano di ferro che si presenta a firmare", un pesante messaggio politico

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Si rafforza l'asse tra Lega e Italia Viva, anche fuori dal Parlamento. Mentre al Senato Matteo Salvini e Matteo Renzi trattano per mediare sul Ddl Zan (e per mettere sotto politicamente il Pd di Enrico Letta), fuori, nelle piazze e nei gazebo, continuano gli ammiccamenti. Merito dei sei referendum sulla giustizia promosso dai leghisti e dai radicali, che stanno raccogliendo appoggio e firme bipartisan, a destra e a sinistra, con grande imbarazzo dei democratici ma soprattutto del Movimento 5 Stelle, il partito manettaro che insieme alle toghe più politicizzate rischia di venire travolto dalla consultazione popolare. 

 

 

 

 


Tra gli ultimi personaggi pubblici a ufficializzare il proprio assenso alla battaglia per una giustizia più giusta, spiega il Giornale, spicca Mauro Grassi, "renziano di ferro, che ha avuto incarichi di rilievo in regione Toscana e durante il governo Renzi". Poche ore fa era stata Raffaella Paita, deputata di Italia Viva nonché ex assessore alle Infrastrutture e poi candidata governatore della Liguria per il centrosinistra (sconfitta nel 2015 da Giovanni Toti), ad aderire ai referendum. Segnali politicamente pesanti. 

 

 

 

 



D'altronde, il malcontento nei confronti del sistema-giustizia è comune a molti italiani, non certo solo leghisti o di destra. Secondo un sondaggio dell'Istituto Piepoli, il 56% degli italiani, scrive sempre il Giornale, "è favorevole ai referendum sulla giustizia". Dicono sì "l'84% dei leghisti, il 79% di coloro che votano Forza Italia, l'86% dei simpatizzanti di Fratelli d'Italia" e, sorpresa, "il 59% dei supporters dei 5 Stelle". E anche il 39% degli elettori del Pd si è detto a favore.

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