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Maria Elena Boschi, la denuncia: "Ecco chi vuole far tornare premier Conte". Tv, politica e magistratura, un corto circuito

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Uno schiaffo a Michela Murgia e femministe mute, un'altro a Giuseppe Conte e nostalgici giallorossi. Maria Elena Boschi, intervistata dal Giornale, non usa parole leggere per commentare la vicenda dell'Afghanistan, che sta evidenziando due verità. La prima è politica, la seconda è culturale.

 

 

 

 


"Il governo italiano - spiega la deputata di Italia viva - sta facendo le mosse giuste. E meno male che abbiamo un premier come Draghi che convoca il G20 anziché uno come Conte che giudica i comportamenti dei talebani come abbastanza distensivi. Anche la politica estera dimostra oggi ciò che avevano già dimostrato le scelte sui vaccini, sulla ripresa economica e sulla giustizia: aver sostituito Conte con Draghi è stato un grande servizio che Italia viva ha fatto al Paese. Prima o poi ce lo riconosceranno tutti".

 

 

 

"Ho criticato Di Maio in spiaggia e sono stata la prima a chiedere che lasciasse il mare pugliese per riferire in Parlamento - prosegue riguardo al ministro degli Esteri grillino -. Ma devo dire che Conte ha fatto peggio, decisamente peggio. Anche quando eravamo al governo noi i grillini volevano dialogare con gli estremisti, allora era l'Isis. Non mi sento a disagio, tuttavia, perché sono stata tra quelli che ha permesso di cambiare Conte con Draghi". "Ci sono ancora i reduci che continuano a combattere come l'ultimo giapponese cui non avevano detto che la guerra era finita e dunque non voleva arrendersi. Penso al Tg1, a qualche ambiente a cavallo tra magistratura e politica, a qualche nominato in realtà istituzionali e pubbliche che crede di dover aspettare che Conte torni. Ma Conte ormai è il passato di questo Paese, fortunatamente".

 

 

 



Da cambiare però c'è anche l'atteggiamento di una certa sinistra, molto attiva quando c'erano da condannare gli abusi americani durante la campagna del #Blacklivesmatter o a condannare le violenze di genere per invocare il Ddl Zan, ma stranamente silenti di fronte agli orrori dei talebani islamici. "Vorrei che le tante amiche e compagne di mille battaglie si facessero sentire. Ciò che sta accadendo alle ragazze di Kabul ci riguarda non solo perché rischiamo l'esplosione dell'immigrazione e soprattutto nuovi attentati terroristici. Ci riguarda come donne, come esseri umani, come cittadini del mondo. È ripartito il campionato di calcio. Mi spiace che nessuno abbia proposto di inginocchiarsi anche per le ragazze afghane". In realtà lo hanno fatto Libero e Vittorio Feltri, da qualche giorno. Ma la sinistra, chissà perché, non ci sente.

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