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Mimmo Lucano, Nicola Porro: "Cazzotto al buonsenso, assurdo". Bomba sui magistrati: cosa c'è dietro...

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"Tredici anni per Mimmo Lucano di cui non condividevo l’approccio e che vorrei essere libero di criticare anche duramente, ebbene 13 anni di galera sono un cazzotto al buonsenso. Una roba incedibile e assurda". Questo il tweet di Nicola Porro sul caso Lucano condannato a 13 anni e due mesi di reclusione dopo aver guidato come sindaco Riace per anni facendolo diventare famoso nel mondo come modello di accoglienza e integrazione per i migranti giunti nel nostro Paese.

 

 

Porro contesta la sentenza che condanna l'ex sindaco ad un pena che è quasi il doppio di quella chiesta dalla Procura. Una condanna che tuttavia non convince Porro. L'accusa aveva chiesto 7 anni e 11 mesi. L’ex sindaco era accusato, fra l’altro, di associazione a delinquere, truffa, concussione, falsità ideologica e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

 

 

"Questa è una vicenda inaudita. Sarò macchiato per sempre per colpe che non ho commesso. Mi aspettavo un'assoluzione", ha commentato Mimmo Lucano.  Che ha poi aggiunto: "Grazie, comunque, lo stesso ai miei avvocati per il lavoro che hanno svolto. Io, tra l'altro, non avrei avuto modo di pagare altri legali, non avendo disponibilità economica". Il pubblico ministero di Locri, Michele Permunian, nel corso della sua requisitoria aveva affermato che "a Riace comandava Lucano. Era lui il dominus assoluto, la vera finalità dei progetti di accoglienza a Riace era creare determinati sistemi clientelari. Lucano ha fatto tutto questo per un tornaconto politico-elettorale e lo si evince da diverse intercettazioni. Contava voti e persone. E chi non garantiva sostegno veniva allontanato". 

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