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Vittorio Sgarbi su Mimmo Lucano: "La più eclatante ingiustizia nella storia della magistratura"

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"La condanna a 13 anni di Mimmo Lucano, ex sindaco di Riace, è la più eclatante ingiustizia di questa magistratura. Condannare lui è come condannare Robin Hood": questo il commento di Vittorio Sgarbi alla sentenza del Tribunale di Locri. Sgarbi è stato uno dei pochi a destra, e prima della sinistra, a sostenere l’innocenza di Lucano, conferendogli anche la cittadinanza onoraria di Sutri, di cui è sindaco.

 

 

"Lucano non ha favorito l’immigrazione clandestina. Le condanne si riferiscono a reati contro la pubblica amministrazione, la pubblica fede e il patrimonio: associazione per delinquere finalizzata a 'commettere un numero indeterminato di delitti', falso in atto pubblico e in certificato, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, abuso d’ufficio e peculato. È probabile che in senso letterale queste imputazioni possano trovare una corrispondenza. Però se una persona compie un’azione considerata reato ma con una finalità positiva allora perché deve essere punita?", spiega in una intervista al Riformista. "Ho conosciuto bene Mimmo Lucano: può darsi che abbia commesso delle scorrettezze non però dolose. Mi auguro che nel processo d’appello emerga questo. Ho la sensazione che si tratti di reati non ascrivibili ad un suo vantaggio personale ma commessi per aiutare la gente", spiega il critico d'arte.

 

 

"Dal processo a Giulio Andreotti a quello di (non) Mafia Capitale, fino a quello sulla Trattativa. La magistratura può aver agito allo stesso modo anche per Lucano, facendo inchieste con finalità ideologiche, politiche, di carrierismo. Il problema è che Lucano è di sinistra, mentre quelli che fino ad ora sono stati condannati sono di destra. Quindi allora possiamo dedurre che la magistratura non è comunista in generale ma nel caso di Lucano si innamora dei propri teoremi", conclude Sgarbi

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