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DiMartedì, Davigo e Berlusconi al Quirinale: "Mi vergognerei ancora di più di essere italiano". Sallusti gli ride in faccia

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La prende malissimo, Piercamillo Davigo. In collegamento con Giovanni Floris a DiMartedì, su La7, l'ex pm di Mani Pulite parla di giustizia, politica e guai personali. "La mia iscrizione nel registro degli indagati di Brescia è la ventisettesima, non è un cerchio che si chiude e ho già detto molte volte che è una imputazione che io trovo sconclusionata...". 

 

 

 

 

 

 

Poi Floris cala l'asso: "E se si trovasse Silvio Berlusconi presidente della Repubblica?". Davigo sobbalza: "Comincerei a vergognarmi ancora di più di essere italiano". In studio Marco Damilano, direttore dell'Espresso, sottolinea sottovoce: "Ancora di più...". In collegamento dalla redazione di Libero c'è anche il direttore Alessandro Sallusti, che ascolta le parole di Davigo sul Cav e gli ride in faccia.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

"Io auguro al dottor Davigo dall'inchiesta che lo riguarda, però prendiamo atto che il dottor Davigo è il primo tra di noi che mette in discussione l'operato della magistratura. Lui dice: 'Non capisco perché mi indagano'. Ed è quello che dicono i politici". Che tante volte lo stesso Davigo ha deprecato proprio per questo motivo.

 

 

 

 

 


Tra Davigo e Sallusti si è registrato un altro vivace confronto, quello su Luca Palamara con cui il direttore ha scritto il libro-accusa Il sistema per scoperchiare il marcio delle toghe italiane. "Sallusti dovrebbe sapere che la magistratura ha cacciato Palamara", attacca Davigo. E il direttore di Libero lo incalza con una semplice osservazione: "Ma lei ha votato al Csm il candidato proposto da Palamara!".

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