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Vigonovo, 90enne rovinato dalla badante romena: costretto a vivere al freddo e tra i topi

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Una storia che ha del surreale quella di Pietro Nucci, pensionato 90enne che vive a Vigonovo da solo, al freddo e in mezzo a sporcizia e topi. A denunciare per primo la sua triste vicenda è stato Aldo Penazzato, presidente dell’associazione Avis del comune veneto. Fiorentino di origine, l'uomo si è trasferito in Veneto nel 1951 per amore di Caterina. Vedovo e senza figli, le sue condizioni sono però pessime. Pietro infatti vive nella porzione più povera di un antico fabbricato veneto di via Toniolo 35. L’abitazione era di sua proprietà fino a pochi anni fa, poi l’ha venduta a un prezzo irrisorio a un vicino di casa con la formula dell’usufrutto gratuito. 

 

 

Ad aiutarlo una piccola pensione di 700 euro al mese. Se non fosse che dal 4 agosto non può accedere al proprio conto all’ufficio postale di Stra. Il motivo? Il conto gli è stato bloccato e pignorato per motivi giudiziari. Gli stessi che lo costringono a vivere in condizioni pietose, senza soldi per pagarsi il gas e l'elettricità. Ogni tanto il Comune aiuta lui e il suo cane portando del cibo, ma non basta. A Nucci è stato tolto tutto, dopo che ha perso una causa giudiziaria con la sua ex badante. La badante moldava - che lamentava di aver lavorato in nero, per un periodo, e poi di aver subito un trattamento economico inferiore al lavoro svolto - ha dichiarato al giudice di "avere prestato attività lavorativa alle sue dipendenze dal 6 settembre 2009 all’8 maggio 2013 in assenza di regolarizzazione, svolgendo mansioni di collaboratrice domestica per 7 giorni la settimana, dalle ore 8.30 alle ore 21, ed in seguito fino all’8 ottobre 2015 con medesime mansioni sulla base di un rapporto regolarizzato".

 

 

Da qui la decisione della dottoressa Anna Menegazzo, giudice del lavoro del Tribunale di Venezia: Nucci deve corrispondere alla badante 8.701,96 euro, liquidare le spese processuali consistenti in 2.789 euro, oltre a Iva, Cpa e spese legali, il tutto per una somma complessiva di 13.235,39 euro. Denaro che Pietro non ha e così il conto gli è stato pignorato. Anche questo però non basta: ogni mese gli vengono prelevati 20 euro di pensione e versati all’ex badante. 

 

 

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