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Magistrati "assolti" dal Csm se le loro colpe non finiscono sui media

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Iuri Maria Prado
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Questa è bella. Siccome non è detto che tenere in galera qualcuno illegalmente comporti discredito per la magistratura, allora il magistrato che si rende responsabile di quell'inezia non deve risponderne. Chi lo dice? Il Consiglio superiore della magistratura, affare burocratico che, tra l'altro, si occupa degli illeciti disciplinari dei magistrati. Dice: vabbè, dai, è uno scherzo. Macché scherzo. È successo davvero, e mica una volta sola. Qualche esempio? Primo caso: un pm si dimentica che un minore doveva essere rimesso in libertà, ma l'"omissione", dice il Csm, era "inoffensiva". Il minore, infatti, non ha chiesto il risarcimento per ingiusta detenzione (prova che stava bene, quando era prigioniero), e poi "il fatto non ha avuto eco o risonanza mediatica", il che, appunto, ha impedito che si determinasse discredito per l'ordine giudiziario. Tradotto: ti privano della libertà violando la legge, ma è tutto ineccepibile perché la cosa è rimasta clandestina e l'immagine della magistratura non ne ha sofferto.

 

 


Secondo caso: un giudice dispone la liberazione del detenuto oltre i termini, ma il fatto ha "scarsa rilevanza", dice il Csm, perché il ritardo nella scarcerazione è stato accertato solo dopo parecchio tempo, il che ha comportato la "mancata compromissione dell'immagine del magistrato". Traduciamo? Ti sbattono in galera e ti ci tengono più di quanto dovevi starci, ma va tutto bene perché la magagna si scopre troppo tardi. E siccome nel frattempo il magistrato ha continuato a lavorare normalmente, vale la regola latina: passata la festa, gabbato lo santo.

 

 


Terzo caso: per trascuratezza, un Gip (giudice per le indagini preliminari) ritarda ad attivarsi per far ottenere al detenuto la libertà cui aveva diritto ma, anche qui, siccome l'illecito è stato accertato "dopo oltre tre anni a seguito di ispezione ministeriale", dice il Csm che "la condotta non ha creato alcun discredito per l'ordine giudiziario". Crediamo che a questo punto non serva la traduzione, perché è sempre la stessa solfa: poiché l'ordine giudiziario e l'immagine del magistrato non sono screditati se un cittadino rimane in carcere anche quando dovrebbe uscirne, allora tanti saluti. E infatti: non vorrai mica sostenere che l'immagine della magistratura è compromessa se la gente è tenuta in gattabuia contro la legge. 

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