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Guido Crosetto, l'ex ministro sotto anonimato: "Arrivano nuove inchieste"

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Guido Crosetto pesa ogni parola. Per questo l'uscita sulla magistratura come unica opposizione al governo ha stupito e non poco. Il ministro della Difesa ha detto chiaro e tondo che "l’unico pericolo" per la tenuta dell'esecutivo Meloni "è l’opposizione giudiziaria". Dichiarazioni non campate in aria per uno dei più potenti ex ministri dei governi del centrodestra. R

aggiunta da Augusto Minzolini per Il Giornale, la fonte prevede che arriveranno i soliti avvisi di garanzia a membri dell'esecutivo o a persone vicine al Premier. A farglielo credere l'esperienza personale: "Quando ero ministro - spiega - dopo le prime esperienze mi sono comportato come se avessi un Pm che mi seguisse come un’ombra. Perché per chi sta sul versante di centrodestra anche l’essere ligio viene trasformato in un reato. Immagini come sono esposti quei parvenu che sono al governo, che sono stati sempre fuori dal Palazzo. Un pm ci mette poco a pescare nel loro passato, a trasformare un’inezia in un’accusa".

Poi, è l'auspicio, "probabilmente ne usciranno tutti indenni ma intanto il danno è stato provocato". E arriverebbe a ridosso di un appuntamento elettorale: le Europee. Motivo per cui, si chiede Minzolini, è il caso di procedere con una riforma della giustizia per dare la precedenza a quella sul Premierato? O sarebbe meglio portare avanti le due riforme parallelamente, o, addirittura, far precedere quella che riguarda il nostro ordinamento giudiziario a quella che interviene sulla forma di governo?

 

 

La ragione è semplice: un pezzo di magistratura (magistratura democratica, ad esempio) è convinta di avere una missione civile di "garanzia". Quest'ultima porta alcune toghe a negare l’idea dell’"apoliticità" del magistrato. Da qui il primo obiettivo della riforma: la separazione delle carriere tra giudici e Pm.

 

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