Almasri, l'Anm: "Ovvie ricadute politiche", Meloni nel mirino

martedì 5 agosto 2025
Almasri, l'Anm: "Ovvie ricadute politiche", Meloni nel mirino
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Giorgia Meloni archiviata sul caso-Almasri: questa la richiesta del Tribunale dei ministri. Al contrario per i ministri Matteo Piantedosi e Carlo Nordio, oltre al sottosgretario Alfredo Mantovano, la richiesta è quella di rinvio a giudizio. Una decisione, quella delle toghe, che ha scatenato l'indignazione del premier. Il presidente del Consiglio ha definito l'esito "assurdo", il governo ha sempre preso decisioni "concordate".

E le sue parole finiscono nel mirino dell'Associazione nazionale dei magistrati che, ancora una volta, si schiera. "Meloni sostiene che è assurda la sua archiviazione mentre per gli altri venga richiesto il processo sul caso Almasri? Prendo atto di queste dichiarazioni, sicuramente dal punto di vista dell'onestà intellettuale apprezzabili, ma dico che la responsabilità politica e quella giuridica, penale, alle volte possono coincidere ma non necessariamente coincidono. Questo è il punto", attacca Cesare Parodi. Per il presidente dell'Anm, intervenuto a Radio Anch'io su Rai 1, "sbaglia chi ritiene che se c'è una, c'è anche l'altra, se non c'è una, non c'è l'altra. I meccanismi che individuano la responsabilità penale non sono gli stessi della responsabilità politica". E ancora: "Io quindi credo che Meloni intendesse dire che lei si assume la responsabilità politica, come è normale che sia essendo il capo del governo, fermo restando che per la responsabilità penale andrà valutata. Sono due cose diverse". 

Ripercorrendo quanto accaduto con la scarcerazione del generale libico Osama Almasri, Parodi afferma che la vicenda "non è iniziata per iniziativa della magistratura ordinaria, ma da una denuncia presentata da un privato cittadino alla procura di Roma, che a quel punto ha dovuto fare una valutazione. Il procuratore capo di Roma, Francesco Lo Voi ha fatto una valutazione fondata. Il Tribunale dei ministri ha formulato solo un'ipotesi di archiviazione per la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e non per gli altri. È una conclusione non definitiva, che andrà verificata".

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Difendendo l'operato del Tribunale dei ministri, il numero uno dell'Anm aggiunge: "Funziona così: il tribunale formula delle ipotesi e poi può giudicare laddove in sede politica il Parlamento dica che quella condotta aveva una giustificazione politica che quindi impedisce di ravvisare una punibilità. Dopodiché se il Parlamento non dà l'autorizzazione a procedere a processo, la vicenda finisce lì". Sul possibile impatto politico di eventuali sviluppi giudiziari, è "ovvio che un processo, dove vengono accertati in via definitiva certi fatti, ha evidentemente una ricaduta politica, nemmeno troppo indiretta, sulle persone coinvolte".

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