"Magistrati killer? Le frasi del ministro Musumeci mi hanno avvilito, ma se posso ho una domanda anche io. Non ho percepito nessuno che abbia preso le distanze dalle sue affermazioni: né dal governo né dalle associazioni dell'avvocatura. Sbaglio?". Lo afferma in un'intervista a La Stampa il presidente dell'Associazione nazionale magistrati, Cesare Parodi.
Ma il vero obiettivo di Parodi non è tanto quello di rispondere al ministro ma quello di mettere in discussione la riforma avviata dal governo: "Cè stato un lavoro cumulativo che ha mirato a un'opera di erosione che fa sì che oggi ci siano le condizioni per proporre con una certa serenità queste modifiche: ad esempio coltivando l'ossessione dell'errore giudiziario generalizzato, una fake news". Parole pesanti che di certo faranno discutere. "Sarò franco - aggiunge -: qualcuno vuole trasformare il referendum in un giudizio popolare sulla magistratura, per vincere il quale è necessario che i cittadini ne abbiamo un'immagine assolutamente negativa; al contrario, si dovrebbero votare solo sui valori messi in discussione da questa riforma".
Almasri, Anm replica a Meloni: "Insulti e intimidazioni, noi non facciamo politica"
L'Anm non perde occasione per replicare. L'associazione nazionale magistrati ha voluto rispondere a Giorgia Melo...Su cosa andranno a decidere se non su questo? "La mia perplessità è più profonda - prosegue il presidente dell'Anm - pur di arrivare a un risultato favorevole non vedo il minimo timore a gettare totale discredito sulla magistratura. Pensi ai commenti sui processi che nemmeno sono arrivati;a un giudizio di primo grado: si parla già di errori dei pm e si invocano come lo specchio dell'asserita incapacità di questa magistratura. Ecco: se il prezzo per vincere è quello di demolire l'immagine dell'istituzione allora è troppo alto. Perché poi ci vorrà chi dovrà ricostruire la credibilità di un potere anche se riformato". Insomma, a quanto pare la tensione sulla riforma della giustizia non accenna a scemare.