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Garlasco, il legale di Marco Poggi: "Qualcosa aleggiava da tempo"

di Claudio Brigliadorivenerdì 26 settembre 2025
Garlasco, il legale di Marco Poggi: "Qualcosa aleggiava da tempo"

(Ansa)

3' di lettura

"Inaudita gravità", "Sconcerto", "Nessun elemento": il nuovo terremoto di Garlasco produce reazioni opposte tra i legali dei vari soggetti coinvolti nell'inchiesta sull'omicidio di Chiara Poggi, avvenuto il 13 agosto del 2007 nella villa di via Pascoli dove viveva con la sua famiglia. C'è già un condannato in via definitiva, il suo fidanzato Alberto Stasi. C'è un nuovo indagato, da qualche mese, per concorso in omicidio: Andrea Sempio, amico d'infanzia di Marco, fratello della vittima. E da oggi c'è un nuovo indagato: la Procura di Brescia ha aperto una indagine per "corruzione in atti giudiziari" a carico di Mario Venditti, ex procuratore di Pavia.

L'accusa è clamorosa: Venditti sarebbe stato "corrotto dalla famiglia Sempio" e si sarebbe adoperato per archiviare lo stesso Sempio nel corso della prima inchiesta che lo vedeva nel mirino, nel 2017. Gli inquirenti di Brescia parlano di un appunto ritrovato a casa dei genitori di Sempio nell'ultima perquisizione, in cui si indicava "20/30" per "Venditti" per "archiviare". 20/30 sarebbero i 20/30mila euro versati per scagionare il figlio.

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Perquisizioni sono state fatte anche nella casa di due carabinieri in congedo al lavoro sull'inchiesta del 2017. Secondo Brescia, quell'indagine sarebbe stata caratterizzata da tante, troppe "anomalie". Uno delle accuse più gravi è quella secondo cui a Sempio, ascoltato dai pm a Pavia, sarebbero state consegnate in anticipo le domande prima dell'interrogatorio.

"Tutto quello che è avvenuto dopo l'omicidio è frutto della denuncia della madre di Stasi che ha cercato di trovare un colpevole alternativo", ha commentato a caldo Francesco Compagna, legale di Marco Poggi. "Ma è qualcosa che avviene dopo un accertamento definitivo rispetto al quale, in questi mesi non abbiamo sentito nessun elemento che metta in discussione gli elementi di prova raccolti contro Stasi. Una vicenda che fa spettacolo in modo straordinario e interessa agli italiani come un grande Cluedo", ha aggiunto Campagna. "Queste cose non sono casuali", ha proseguito il legale di Marco Poggi a proposito delle notizie di oggi: "C'è il tentativo di rilanciare attraverso un meccanismo di sponda un'indagine che a oggi ha portato solamente conferme sulla responsabilità di Stasi. Siamo nel paradosso dei paradossi".

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"Nella casa dei genitori di Andrea Sempio è stato ritrovato un appunto "Venditti archivia per..."....

"Questo non è un colpo di scena, è una grande vicenda in cui si ha l'impressione si combatta senza esclusione di colpi", ha sottolineato Compagna precisando che: "qualche cosa aleggiava in questa vicenda: era stata messa in discussione la precedente inchiesta su Sempio, credo abbia più senso occuparsi dei dati reali, delle tracce se no si rischia di creare dei polveroni che nuocciono alla credibilità della giustizia". Il legale di Marco Poggi ha poi parlato dello stato d'animo dei genitori di Chiara che "sono sconcertati da quello che leggono, la loro è una ferita che non si rimargina mai".

Di segno opposto la reazione di Antonio De Rensis, avvocato difensore di Stasi che sta da tempo scontando la sua condanna a 16 anni di carcere ma che si è sempre proclamato innocente: "Questa è un’indagine che va assolutamente rispettata. È un’ipotesi accusatoria talmente grave che credo non debba essere commentata da un semplice avvocato. I magistrati dimostreranno la fondatezza di questa indagine, ma la gravità dei fatti contestati è inaudita. L’indagine che ha portato Stasi in carcere è stata costellata da errori e orrori, come cancellare un alibi. L’indagine di oggi di Pavia e di Brescia è costellata di approfondimenti, qui si aggiunge, non si toglie. E quando si aggiunge di solito si sbaglia meno".

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