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Carol Alt racconta l'amore clandestino con Ayrton Senna: "Chi era davvero, perché quel giorno sono morta anche io"

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Incantevole, eterna, semplicemente Carol Alt. La super-modella e icona degli anni '80 si racconta in una lunga intervista a Il Giorno, dove ripercorre la sua infanzia e la sua carriera. Quando parla dei fratelli Vanzina, spiega: "Devo tutto a loro. Carlo, ha Carlo è stato un angelo". E ancora: "Lui ed Enrico sono state le persone professionalmente più importanti della mia vita". Poi, le critiche al #metoo, bollato come movimento "divisivo", perché mette "donne contro gli uomini". Ma il passaggio forse più importante è quello in cui parla della sua storia "clandestina" con Ayrton Senna. "L'ho perduto, l'ho amato così come l'ha amato mezzo mondo - premette Carol Alt -. Conoscerlo ha cambiato la mia vita. La sua morte è stata la cosa peggiore che mi potesse accadere. Adesso sono una donna forte, ma senza di lui. Avrei preferito essere una donna debole, ma con lui". E ancora, ricorda come "non sono stata io a volerla raccontare", la loro storia (il gossip impazzava, ma ufficialmente non era mai stata confermata). E ancora, Carol Alt aggiunge: "L'avevo tenuta per me per tanto tempo, e non sono io che amo tirarla fuori. Ma Ayrton ha significato molto per me. Era un ragazzo meraviglioso, appassionato, gentile. Quel primo maggio 1994, quando la sua auto si è schiantata, sono morta un po' anch'io insieme a lui", conclude Carol Alt.

 

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