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Gerry Scotti e Carlo Conti uniti dal Covid: "Dopo l'ospedale nuovo format in tv, Dica 66"

Roberto Alessi
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«Potremmo fare un nuovo format, "I due guariti", o un programma di medicina, "Dica 33", o, visto che siamo in due "Dica 66"». Finalmente usciti dal tunnel del covid-19, Carlo Conti e Gerry Scotti riescono a scherzare sulla brutta esperienza. «Le disgrazie creano un'affinità e aiutano a sviluppare un senso di fratellanza». Sono finiti in ospedale nello stesso periodo, Gerry a Milano, Conti a Firenze, e ogni giorno si sentivano per raccontarsi, confrontarsi, aiutarsi a stare su. «Comunicavo ogni decisione dei medici a Carlo Conti», ha detto Scotti. «Ci scrivevamo ogni giorno: "A te quanti litri di ossigeno oggi?". Sembravamo i vecchietti del "Muppet Show"».

 

 

 

Scotti ha deciso di raccontare a tutti (in primis al mio amico Aldo Vitali di Tv Sorrisi e canzoni) quanto è infido questo virus. A partire dal contagio: «Mia moglie Gabriella, asintomatica, era andata a trovare dei parenti poi risultati positivi. Quindi ci siamo isolati e divisi: lei a casa, io al piano di sotto, ma non è bastato», ha spiegato. Da lì è arrivato il ricovero, ha detto a Radio DeeJay: «Non è stata una passeggiata. Ho visto la storia vera. Tutti sperano di non prenderlo, ma quando ti accorgi che il sistema casalingo non basta, allora devi andare da quelli che hanno fatto la pratica, ti devi fidare, ma non ti devi spaventare, anche se l'ambiente... ci siamo capiti». Dopo 13 giorni in ospedale, «di cui gli ultimi 3 di svezzamento, per così dire, nel senso che devi reimparare a mangiare, camminare, respirare». Qualcosa di buono c'è stato però: «In ospedale ho perso 10 chili».

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