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Pdl contro Berlusconi "Niente pranzo con Monti"

Molti azzurri temono che l'incontro col premier prima dei ballottaggi può trasformarsi in un boomerang

Lucia Esposito
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  Un chiarimento ci vuole. Da una parte e dall'altra: imbarazzanti le ultime manifestazioni di insofferenza del premier verso il principale partito della sua maggioranza; troppe le voci nel Pdl che chiedono di staccare la spina ai professori. Sicché oggi, a pranzo, Mario Monti e Silvio Berlusconi avranno l'opportunità di stringere un nuovo patto di alleanza. Se lo credono.  Politica fuori Silvio finora ha cercato di tenere buoni  i falchi («Votare adesso non ci conviene»), ma ha bisogno che il premier venga un po' incontro assumendo misure meno indigeste e «niente più tasse a go go». La nuova aria che si respira in Europa lascia qualche speranza e «Monti»,  ammette  Alfano, «sta seguendo la strada giusta», quella della «crescita». Ma nega, il segretario del Pdl, che ci possa essere  l'ingresso della politica nel governo: «Abbiamo deciso fin dall'inizio di non contribuire alla sua formazione, non vedo il motivo per cambiare posizione». Semmai la tendenza è quella del disimpegno, con un Pdl che dà appoggio solo alle misure gradite e non ai pacchetti a scatola chiusa.  Oltretutto la colazione odierna  manda definitivamente in soffitta i vertici “Abc” (quelli con i leader dei tre partiti della maggioranza) e inaugura la stagione degli incontri bilaterali.  Coalizione in frantumi Chiamala maggioranza, poi: ieri la coalizione che sostiene l'esecutivo tecnico è andata in frantumi, a Montecitorio, sul falso in bilancio. Si sapeva che la giustizia sarebbe stato il punto debole dell'inciucione rosso-azzurro: dal nulla ricompaiono gli schieramenti del 2008, con il Pdl che, in Commissione, vota in favore dell'emendamento che smonta la riscrittura del falso in bilancio; Udc e Fli che si accodano («Svista», dicono loro); Pd e Idv di nuovo sodali e Lega che si astiene, in maniera decisiva per far prevalere i berluscones. Un tuffo nel passato, ma anche una seria ipoteca sul futuro, visto che il disegno di legge in questione (quello sull'anti-corruzione) arriverà presto in aula e la battaglia continuerà lì. «È inaccettabile che esistano due maggioranze, una  sulle questioni economiche e un'altra sul falso in bilancio», si sfoga il capogruppo Fabrizio Cicchitto.  Brutta rogna per Monti. D'altronde la giustizia sarà uno dei temi del pranzo di oggi. E pazienza se l'incontro fa infuriare gli ex An («Fossi stato in Berlusconi non avrei incontrato Monti prima dei ballottaggi», critica  La Russa),  Silvio vuole tornare alla carica anche per ricordare al premier  gli impegni presi sulla giustizia. A partire  dalla legge sulle intercettazioni.     

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