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Pil, disoccupati, consensiTutti i numeri contro Monti

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I dati economici ma anche i sondaggi sul gradimento del premier dimostrano come l'austerità ha mancato gli obiettivi

Lucia Esposito
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A novembre il 70 per cento, a marzo il 55 per cento, ad aprile il 51 e oggi al 35. Non è l'andamento della Borsa, ma il grafico (in costante discesa) che delinea la popolarità di Mario Monti presso gli italiani. Sembra piuttosto lontano il tempo in cui il premier, alla fine di marzo in viaggio in Asia, aveva attaccato duramente i partiti, rei a suo giudizio di non appoggiare adeguatamente le sue riforme: «Io ho il consenso, voi no», sentenziò. E ora, davanti agli inesorabili sondaggi, quella bella sicurezza cosa sarà diventata?  Crolla infatti di altri tre punti la fiducia  in Monti, scendendo al 35%, tre punti di percentuale in meno rispetto a soltanto una settimana fa. A novembre dello scorso anno, la fiducia nei confronti del presidente del Consiglio si attestava al 71%.  È quanto rileva  un sondaggio della Swg per la trasmissione Agorà di Rai3.  I numeri del fallimento Ma i numeri del fallimento dell'austerity sono molti: da Atene a Roma il rigore ha mancato gli obiettivi di bilancio. Per quanto riguarda l'Italia il deficit di bilancio il capitolo più positivo della pagella italiana.Nel 2010 il PIl cresceva dell'1,8%: da alora le previsioni sono state costantemente riviste al ribasso. Il 2011 si è chiuso con una crescita dello 0,4% con un peggioramento netto a partire dall'estate. I sacrifici non hanno riscontro sul piano del debito pubblico: dal 119% del 2010 siamo saliti al 120,1% del 2011 e, nonostantel l'austerità, cresceremo ancora fino al 123,5% nel 2012 per ripiegare solo al 121,8% l'anno successivo. Male anche il dato sull'occupazione, il numero dei disoccupazione sta per esplodere: la Ue prevede un tasso di disoccupazione del 9,5% quest'anno, in crescita al 9,7% il prossimo anno. 

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