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Grillo distrugge il PdChi sta con Monti perde 

Beppe Grillo visto dal nostro Benny

A Parma Pizzarotti sindaco.A Palermo e Genova trionfo per Orlando (Idv) e il vendoliano Doria

Andrea Tempestini
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L'Emilia rossa è un ricordo. La rivoluzione la porta avanti Beppe Grillo che con il candidato del Movimento 5 Stelle Federico Pizzarotti centra l'impresa al secondo turno delle Comunali di Parma: 60% contro il 40% del democratico Vincenzo Bernazzoli. Un abisso. I voti praticamente triplicati rispetto al 19,9% del primo turno (da 17mila a 51mila), con l'affluenza (61,19%) calata, rispetto al primo turno, ma meno che altrove. "Rivolteremo Parma in modo meraviglioso", avvertiva Grillo prima del ballottaggio. Questo lo si vedrà, nel frattempo è il primo botto di queste Comunali, il più atteso e clamoroso. E come ciliegina. Grillo vince sul Pd anche a Comacchio (Ferrara) con il 75%, percentuali bulgare. L'antipolitica al governo: un segnale d'allarme per tutti i partiti, Pd e Bersani in testa. "Se perdiamo con Grillo, qualche domanda dovremo pur farcela", è il commento critico del sindaco democratico di Firenze Matteo Renzi. Il sospetto che si stia per verificare quel terremoto del sistema politico paventato anche domenica su Libero da Giampaolo Pansa. Nell'attesa delle verifiche, a Pizzarotti non resta che festeggiare: "Hanno premiato il nostro programma, che ha avuto 15mila visualizzazioni, e un nuovo modo di parlare ed entrare in contatto con i cittadini". E il Pd usa il pallottoliere per contare la dèbacle: 24.524 voti, 10mila in meno rispetto al primo turno. Per Pizzarotti, invece, 19mila voti in più: 36.303, con rabbocchi di elettori del Pdl e dell'Udc. Marcia su Roma - Sulla sua pagina Twitter Grillo snocciola nomi e trionfi. Si inizia coni quattro sindaci a 5 stelle: Pizzarotti (39 anni) a Parma, Maniero (26) a Mira (Venezia), Fabbri (29) a Comacchio, Castiglion (32) a Sarego (Vicenza), già al primo turno: età media 31 anni e 6 mesi, la forza dei volti nuovi. Anche se, si potrebbe obiettare, non è l'età a fare la differenza: basta dare un'occhiata a quanto successo a Palermo con lo scafato Orlando superare in scioltezza lo sbarbatello Ferrandelli. Ancor prima dei risultati ufficiali, Grillo avvertiva la politica: "Dopo Stalingrado ora ci aspetta Berlino!". E' innegabile che il bersaglio grosso sia il 2013, con le elezioni politiche. "Ora riprendiamoci questo disgraziato paese", ha aggiunto poi sul social network. E se si pensa che un sondaggio del TgLa7 di Enrico Mentana assegna al Movimento 5 Stelle il 12% delle preferenze nelle urne nazionali (+3,3% rispetto ad appena una settimana fa), ce n'è abbastanza per far venire la tremarella a Pdl, Pd e Terzo Polo. Vai allo speciale amministrative di Liberoquotidiano   Da Genova a Palermo - Che per il Pd sia una giornata più di ombre che di luci lo testimoniano i risultati delle altre due Comunali più attese, Palermo e Genova. Nell'ultimo caso il vendoliano Marco Doria (vincitore a sorpresa delle primarie democratiche sull'ex sindaco Marta Vincenzi) supera Enrico Musso del Terzo Polo (60,9% contro 40%). A Palermo, invece, Leoluca Orlando travolge il democratico Fabrizio Ferrandelli: 72,5% a 27,5 per cento. Probabilmente aveva ragione la senatrice Pd Anna Finocchiaro, che alla vigilia del voto consigliava la dirigenza del partito di abbandonare Ferrandelli e schierarsi per Orlando onde evitare figuracce.Troppo tardi. Il Pd si riprende a L'Aquila, con Massimo Cialente (60%) e in Lombardia, a Monza (Scanagatti al 64%) e a Como (Lucini, 75%). I numeri - Erano centodiciotto i Comuni chiamati alle urne per i ballottaggi. I dati sull'affluenza ricalcano le indicazioni arrivate dal primo turno: a votare ci va sempre meno gente. L'affluenza è calata vistosamente rispetto a 15 giorni fa: 54,03%, a -13,25 per cento. Sono stati chiamati al voto oltre 4 milioni di italiani. Se non era un test politico, è stato senz'altro un termometro della tensione nazionale.

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