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Passera fa il texano:"Produrre più petrolio"

Il ministro propone di estrarre più idrocarburi, fino al 20% del fabbisogno nazionale. Ma non calcola gli ambientalisti

Matteo Legnani
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  Il ministro Corrado Passera si è messo in testa di usare l'incremento dell'estrazione petrolifera domestica come defibrillatore per far ripartire il battito alla nostra economia in coma profondo. La sua idea è quella di alzare la produzione di greggio all'interno dei confini della Penisola in modo da soddisfare il 20% della domanda interna, contro l'attuale 10%. Inoltre vuole sbloccare gli investimenti sul gas: dal metanodotto italo-algerino al “corridoio sud” dell'Adriatico ai 4 rigassificatori già approvati o in costruzione. Il ministro però sembra dimenticare la mobilitazione che gli ambientalisti di casa nostra sono in grado di attuare ogni qual volta si sega un albero. Non importa se in ballo ci sono decine di miliardi di investimenti, migliaia di posti di lavoro, un drastico taglio della nostra bolletta energetica e una manciata di miliardi aggiuntivi alla voce “entrate fiscali”.  Gli esempi si sprecano. Andrà a finire come per la Tav. Un progetto europeo, quello dell'alta velocità, bloccato da un pugno di contestatori.   

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