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Ilva, 146 milioni per l'ambiente.Passera: "No a decisioni irrimediabili"

Incontro azienda-ministri. Ferrante: "90 sul piatto, 56 in arrivo". Il ministro della Salute Clini: "Coniugare lavoro e salute"

Giulio Bucchi
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Un investimento di 146 milioni per l'ambiente: 90 già investiti dall'azienda, 56 messi in campo a breve. E' il primo annuncio del presidente dell'azienda siderurgica Bruno Ferrante subito dopo l'attesissimo inconto a Taranto con gli inviati del governo Monti, i ministri dello Sviluppo Corrado Passera e quello dell'Ambiente Corrado Clini. Per Ferrante la vicenda Ilva è complessa e articolata ma "alla fine buon senso e ragione dovranno prevalere": lavoro, salute, ambiente e impresa devono essere coniugabili. Oggi la città è stata blindata e i cortei vietati nelle zone rosse per l'arrivo dei due ministri, giunti per fare il punto sulle iniziative in corso per il risanamento di Taranto e per la riqualificazione dello stabilimento siderurgico Ilva, su cui sta la Procura tarantina sta indagando per disastro ambientale. Tutte le strade e l'area intorno alla Prefettura sono state delimitate da transenne e sorvegliate da un imponente schieramento di polizia, carabinieri, guardia di finanza e polizia municipale. Misure particolari sono state decise dal questore di Taranto Enzo Mangini per evitare che vi siano tensioni in concomitanza con le manifestazioni dei vari gruppi ambientalisti come era avvenuto il 2 agosto, quando l'iniziativa promossa dai sindacati fu interrotta da alcune decine di contestatori.  "Niente decisioni irrimediabili" - I due ministri hanno incontrato in Prefettura i rappresentanti della Regione Puglia, del Comune e della Provincia di Taranto. Clini ha ribadito che "si possono coniugare il lavoro, le esigenze della produzione e la difesa della salute".  "Auspichiamo che non siano prese decisioni irrimediabili - ha detto invece Passera, a proposito dell'inchiesta giudiziaria -: ci sono ancora molti tentativi da fare prima di arrivare allo spegnimento degli impianti. Il governo non ricorrerà alla Consulta contro la decisione del gip Todisco". "Proviamo a vedere che da una crisi molto pesante - ha concluso - possa venire un'opportunità di sviluppo anche per l'ambiente: abbiamo percepito la volontà che questa crisi non sia definitiva ma diventi un'opportunità".  L'indagine - Secondo notizie di stampa ci sarebbero una quindicina di indagati nell'ambito dell'inchiesta sui controlli ambientali. Si tratta dell'altro fronte giudiziario, oltre a quello sull'inquinamento da parte del siderurgico, avviato dalla Procura tarantina e ruoterebbe intorno al ruolo che un ex consulente dell'Ilva, Girolamo Archinà, mandato via da Ferrante nei giorni scorsi, e membri della stessa famiglia Riva. Questi avrebbero cercato di orientare a proprio favore le ispezioni e le relazioni delle pubbliche amministrazioni.   

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