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Orrore in Siria: trovati quaranta corpi giustiziati con un colpo alla nuca

La terribile scoperta vicino a Damasco. Intanto il vicepremier siriano risponde agli Stati Uniti: "Vogliono invaderci come l'Iraq"

Leonardo Diana
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  Quaranta cadaveri sono stati trovati nei sotterranei di un edificio a Mouadamyia, quartiere di Damasco da ieri bersaglio dei bombardamenti da parte dell'artiglieria e dell'aviazione del regime siriano. E' stato un attivista di questa zona, Suheib al Qasem, a riferire che si tratta di una vera e propria esecuzione. I Comitati di coordinamento locale, legati ai ribelli, hanno poi precisato che l'edificio si trova nella via principale del quartiere, nella zona sud della capitale siriana, ed è vicino alla moschea dedicata a Omar. L'Osservatorio siriano dei diritti umani, basato a Londra, ha invece affermato che il palazzo appartiene al clan siriano Katkut. E' di 110 morti il bilancio delle violenze di oggi in Siria da parte delle forze armate e di miliziani filogovernativi. Lo denunciano via Twitter gli attivisti anti-regime dei Comitati di coordinamento locale. Una guerra sempre più vicina - "Gli ultimi avvertimenti del presidente americano Barack Obama sono mere minacce   propagandistiche legate alle elezioni presidenziali”. Queste le parole del vice premier siriano, Qadri Jamil, riferendosi al monito arrivato dalla Casa Bianca sull'uso di armi chimiche da parte del regime di Damasco. Il numero due di Assad, durante una conferenza stampa da Mosca, ha ricordato che: "L'intervento straniero in Iraq è stato innescato dal pretesto della  presenza di armi di distruzione di massa”. Poi ha proseguito dicendo: “L'Occidente sta cercando il pretesto delle armi chimiche per intervenire militarmente in Siria, specialmente dopo il veto di Russia e Cina al Consiglio di Sicurezza, ma noi diciamo che questo sarà impossibile. E chi pensa a un intervento militare vuole che la crisi si estenda al di fuori dei confini della Siria”.  

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