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Fiorello Cannibale: soffia lo spot anche ad Aldo Giovanni e Giacomo

La faccia di "Fiore" è la più amata dal pubblico e non solo. Dopo Infostrada, anche Wind punta su di lui. Tanti saluti al trio...

Giulio Bucchi
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  di Alessandra Menzani Il punto è questo. Fiorello riesce a trasformare la pubblicità, momento visto spesso in modo invasivo dal telespettator, in un piccolo show (magari migliore del programma che interrompe...). Non c'è da stupirsi, quindi, se i responsabili della comunicazione di Wind lo abbiano scelto come nuovo testimonial, ruolo che si affianca a quello di volto di  Infostrada. Oltre alle offerte di internet, il presentatore siciliano racconterà, con la sua ironia, anche quelle dei telefonini in una serie di spot in onda da oggi fino a Natale.  Si riposano, dunque, Aldo Giovanni e Giacomo, da dieci anni «ambasciatori» delle tariffe Wind, ma questa decisione non ha nulla a che vedere con le critiche del ministro dell'Agricolura che non aveva gradito l'immagine dei «villici» che che emergeva dalla pubblicità del trio comico milanese. Da oggi in tv si vede un Fiorello in bianco e nero. Il teaser, che precede la messa in onda dello spot, si apre con l'immagine vintage e la musica di sottofondo, nello stile tipico del film muto. All'interno di una chiesa, davanti a una flotta di invitati, un sacerdote celebra il matrimonio fra Fiorello e una sposa misteriosa di cui non viene inquadrato il volto, coperto da un velo. «… Nella buona e nella cattiva sorte, nella salute e nella malattia. Se c'è qualcuno che ha qualcosa da dire parli ora o taccia per sempre. Vi dichiaro marito e moglie!». Mentre lo sposo-Fiorello appare molto emozionato, lo speaker annuncia il claim della campagna: «Fiorello sposa Wind». E così lo vedremo fino alla fine dell'anno. Nel 2013 tornano Aldo Giovanni e Giacomo. Nessuna pensione, dunque, per loro, nonostante qualcuno noti un po' di stanchezza nella verve comica. «Il trio si ferma sei mesi, normale alternanza per evitare l'assuefazione», spiega Claudia Erba, Responsabile Advertising Wind Infostrada, «Fiorello è stato scelto perché incarna i nostri valori: la sincerità e la trasparenza. Elementi chiave delle nostre offerte commerciali. Fiorello è il testimonial ideale perché trasforma lo spot in intrattenimento. Tra l'altro i nostri sono più che spot vere pillole di film, di qualità molto alta».  Ma il volto noto è davvero così importante per il successo di un prodotto? «Sì», spiega Claudia Erba,  «il testimonial è un amplificatore del messaggio. Certamente, però, un'offerta viene apprezzata se è vantaggiosa. Il personaggio si sceglie in base ai valori che trasmette, deve essere percepito come affidabile. Non potremmo mai scegliere una bellona fine a se stessa. Noi siamo stati bravi ma anche fortunati: con Fiorello e Aldo Giovanni e Giacomo è nata fiducia reciproca. Direi anche affetto».  Maximo Ibarra, amministratore delegato di Wind spiega poi che  «Infostrada e Wind sono un unico grande gruppo, con offerte sempre più integrate fisse e mobili. La scelta di Fiorello, già testimonial storico di Infostrada, da oggi anche volto di Wind ci permette di continuare a lavorare in questa direzione. Quanto ad Aldo, Giovanni e Giacomo, staranno fermi solo sei mesi. Nella decisione di farli riposare non ha influito (e ci mancherebbe altro) l'invettiva del ministro dell'Agricoltura Mario Catania  fatta i primi di agosto. Gli spot di Fiorello, infatti, sono stati realizzati in giugno dopo una lunga gestazione. Disse il ministro: «Mi fa davvero girare le scatole quello spot pubblicitario di una compagnia telefonica che sta passando in questi giorni, perché purtroppo vedo con fastidio che continua ad esistere lo stereotipo dell'agricoltore come soggetto marginale». Aldo e Giovanni interpretavano due «villici», dall'aria non furbissima per la verità, proprietari di un agriturismo, mentre Giacomo è il tipico «cittadino» che va in vacanza in campagna per cercare un contatto con la natura, anche se non riesce a rinunciare a wi-fi e pay per view. «Arrivederci villico, stia attento a non farsi male», diceva. Wind replica: «Siamo stupiti. Il ministro non ha seguito la campagna intera. La “vittima” della storia non è il “villico”, ma il cittadino metropolitano».    

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