Cai e governo, alla fine, ci stanno riprovando. Roberto Colaninno e Rocco Sabelli, rispettivamente presidente e amministratore delegato della Compagnia aerea italiana, sono stati accolti a Palazzo Chigi da Gianni Letta, sottosegretario alla presidenza del Consiglio. Un’ora di colloquio per arriva a quelli che sono stati definiti “passi avanti”, come hanno fatto sapere alcune fonti governative. Però la tensione, almeno politicamente, rimane molto alta, dopo gli interventi di Guglielmo Epifani, segretario della Cgil, e la risposta di Berlusconi alla lettera di Veltroni. Una lunga giornata ancora lontana dal finire, conviene andare con ordine per riepilogare gli ultimi avvenimenti. Maurizio Sacconi, il ministro del Welfare, dopo l’incontro di questa mattina era tornato ottimista: “Il buon senso si sta facendo strada in tutti”. Uno spiraglio, come si augurava ieri Gianfranco Fini, effettivamente pare poter saltar fuori. Dello stesso avviso era il segretario generale della Cisl Raffaele Bonanni: “Vedo che chi è in ritardo sta cercando di riallinearsi e spero sia così, perché le ore passano e ci si avvicina alla data non della trattativa, ma del fallimento”. Scettico il segretario della Uil, Luigi Angeletti: “Non si è mosso nulla di concreto, la realtà o molto più cruda di quella rappresentata”. A questo punto sono però arrivate le dichiarazioni di Epifani. Un monito il suo: la Cgil non può essere esclusa. “La vertenza Alitalia sta diventando un dramma nazionale che esaurisce tutti gli altri problemi sindacali. Queste sono ore decisive ma c'è bisogno che si capisca che se si vuol fare qualcosa senza la Cgil non ci si riesce”, ha affermato ricordando che “non abbiamo espresso un no, ma un sì a determinate condizioni e siamo aperti ad alcune problematiche. Abbiamo posto il problema del partner internazionale e c'era un problema sui contratti. Se cambiano queste condizioni si vedrà”. Proprio Silvio Berlusconi è tornato sul tema del partner straniero: prima di tutto, ha ribadito, è necessario chiudere con Cai, successivamente si potrà pensare al partner straniero di minoranza “che può essere Lufthansa così come Air France o British Airways”. Poi l’affondo contro Veltroni: “E' chiaro a tutti cosa è successo? C'era già un accordo che non si è risolto perché qualcuno ha scelto la politica di dare un colpo al governo senza preoccuparsi degli interessi e del bene del Paese”. “Da sempre insisto sul fatto che posizioni che vanno in senso contrario alla Cai sono irragionevoli o addirittura inesistenti”, ha concluso il premier. In queste ore si è fatta sentire anche Lufthansa, la compagnia aerea tedesca, dopo le voci di contatti con il governo italiano. “Non rilasciamo dichiarazioni in merito a questo argomento. Non commentiamo gli ultimi sviluppi della situazione”, ha dichiarato Claudia Lange, portavoce dell’azienda, che non nasconde comunque l’interesse per le ultime vicende perché “per noi il mercato italiano è tra i più interessanti”.