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Gregoretti, Matteo Salvini a Catania: "Due scafisti a bordo", a un passo dall'archiviazione?

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Esclusi clamorosi ribaltamenti, il caso Gregoretti che vede al centro l'ex ministro dell'Interno Matteo Salvini dovrebbe essere giunto all'atto conclusivo. L'udienza che avrà luogo oggi, venerdì 14 maggio 2021, potrebbe portare alla definitiva archiviazione della pratica. Questo alla luce della richiesta da parte della stessa procura di Catania lo scorso 10 aprile che aveva chiesto il non luogo a procedere per l'imputato, ovvero il leader del Carroccio. La vicenda risale al luglio del 2019, quando Salvini si trovava a capo del Viminale. Il leader del Carroccio aveva negato lo sbarco della nave della Guardia Costiera Gregoretti, ancorata ad Augusta con diversi migranti a bordo.

Per quattro giorni, dal 27 al 31 luglio, l'allora ministro dell'Interno è rimasto della sua posizione, per dare anche un forte segnale a tutte le altre imbarcazioni dirette verso il Belpaese. In seguito alla conferma europea della redistribuzione dei migranti della Gregoretti, lo sbarco era stato infine consentito. Le accuse erano quelle di abuso di ufficio e sequestro di persona. Le carte erano poi state passate al tribunale dei ministri di Catania, retto da Carmelo Zuccaro. Quest'ultimo aveva già richiesto l'archiviazione del caso il settembre successivo. Per via della richiesta del tribunale dei ministri al Senato in concomitanza di Palazzo Madama del 12 febbraio 2020, il processo è però giunto alle udienze preliminari.

 

 

Nell'aula bunker del carcere di Catania, Matteo Salvini ha più volte ribadito la sua posizione. Ovvero, che non c'è stato alcun sequestro e che non si trattava di una azione solitaria, bensì concordata con il resto del governo Conte I. In un documento di 51 pagine che Salvini porta con se a Catania, l'ex ministro del Conte I ha raccolto le sue memorie difensive depositate alla viglia dell'ultima udienza di aprile. Un papello che non lascia alcun dubbio: i teoremi di Conte e Danilo Toninelli, il più accanito e improbabile degli accusatori, stanno per essere definitivamente smontati. Salvini e Bongiorno sono arrivati all'aula bunker del tribunale poco dopo le 10 di oggi, venerdì 14 maggio.

 

 

Nelle memorie, Salvini ripercorre le tappe della vicenda, delineando la sua linea difensiva e ricordando alcuni elementi degni di menzione. Ad esempio, il fatto che a bordo della Gregoretti vi fossero anche due scafisti: "Tutto è confermato - scrive Salvini - dall'anomalo ritrovamento di un dispositivo che induceva a ritenere che a bordo fossero presenti degli scafisti". Inoltre, ribadisce la cooperazione dell'intero governo: "Cito per loro nitidezza le dichiarazioni del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, il qual in data 28 dicembre 2019, in occasione della conferenza stampa di fine anno, affermò: "Per quanto riguarda le ricollocazioni abbiamo sempre a livello di Presidenza, anche con l’ausilio del Ministero degli esteri, lavorato noi per ricollocare e quindi consentire poi lo sbarco". 

 

 

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