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Cenano al ristorante e non paganoAssolti dal giudice: non è reato

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In otto provano ad andarsene senza saldare il conto, finisce in rissa col titolare. I carabinieri li arrestano vengono assolti

Matteo Legnani
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E' successo a Roma. Lauto pasto per otto giovanotti di Torre del Greco in transito verso  la Grecia, composto di immancabili matriciane e carbonare, coda alla vaccinara, innaffiato da spumante nazionale, per un ragionevole totale di 240 euro, trenta  euro a testa, pane e coperto compresi. Gli otto giovanotti invece  di pagare si sono alzati e se ne sono andati, uno di loro è stato fermato dai camerieri, gli altri sono tornati indietro a riprendersi l'amico, ed è finita a rissa, con tavoli e sedie usati come armi, qualche ferita e contusione. I carabinieri hanno fatto i doverosi arresti, ma è finita a tarallucci e vino: assolti perché il fatto, ovvero il mancato pagamento, la rissa e i danni conseguenti, non costituisce reato. Siete pronti a scroccare l'aragosta, tanto c'è un giudice che ve la farà passare liscia? Le ragioni non avremo il bene di conoscerle  se non tra qualche settimana, quando le motivazioni della sentenza saranno graziosamente depositate. Le attende ansiosa non solo il pubblico ministero, ma anche l'avvocato della difesa, un avvocato d'ufficio, Benedetto Greco, che si era doverosamente adoperato per  una sentenza lieve, che aveva chiesto l'assoluzione, ma che mai avrebbe pensato di stravincere. Leggi l'articolo integrale di Maria Giovanna Maglie su Libero in edicola oggi 11 agosto

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