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A 13 anni convive con pregiudicatoCondannati i genitori a 3 anni

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La mamma e il papà sono accusati di concorso in violenza sessuale: per gli ermellini non potevano non sapere

Lucia Esposito
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Lei ha tredici anni è poco più di una bambina ma conviveva con un pregiudicato di periferia di fronte al palazzo di mamma e papà. E' una storia raccapricciante, di degrado e povertà quella che arriva da Roma. Ma i giudici della Corte di Cassazione, confermando la sentenza della Corte d'Apello, ha condannto i suoi genitori per concorso in violenza sessuale: finiranno in carcere con una pena di tre anni e quattro mesi. La coppia ha provato a difendersi spiegando che era all'oscuro della convivenza, ma determinante è stata la deposizione di una vicina di casa che ha confermato agli ermellini quanto aveva già detto ai giudici di primo grado: la ragazzina fa coppia fissa con il pregiudicato. Per l'avvocato si sarebbe dovuto tener conto "dell'infatuazione della minore per il convivente che l'aveva indotta anche in seguito al ricovero presso una casa famiglia a fuggire per recarsi da lui". Gli ermellini, invece, hanno ritenuto che fossero improponibili le scuse avanzate dai genitori in quanto dalle stesse indagini risultata chiaro come i "due amanti abitassero da tempo nel palazzo di fronte a quello di mamma e papà. Ed è "impossibile che questi fatti noti a tutti gli abitanti del palazzo sfuggissero proprio ai genitori". Ma i giudici sono andati anche oltre: i genitori, infatti, non rispondono del reato "per non aver impedito l'evento" come richiesto dalla difesa ma del più grave "concorso" in violenza sessuale per aver "favorito e agevolato i rapporti sessuali" della figlia con l'uomo. 

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