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L'intera giunta della Calabriaindagata per abuso d'ufficio

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Ha votato all'unanimità la nomina di una dirigente che sarebbe il frutto di un accordo con la 'ndrangheta

Matteo Legnani
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La giunta di centrodestra della Calabria è indagata, con l'accusa di abuso d'ufficio, dal sostituto procuratore di Catanzaro Gerardo Dominijanni. L'inchiesta riguarda la nomina di Alessandra Sarlo a dirigente del Dipartimento controlli. A luglio scorso lo stesso reato era stato contestato al presidente della giunta Giuseppe Scopelliti. Alessandra Sarlo è la moglie del giudice Vincenzo Giglio, presidente della Sezione misure di prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria, arrestato lo scorso 30 novembre a Milano per le ipotesi di corruzione e favoreggiamento personale (aggravato dall'aver agevolato la ‘ndrangheta). La decisione di coinvolgere l'esecutivo calabrese nell'inchiesta è arrivata perchè la delibera sulla nomina della Sarlo è stata votata in giunta all'unanimità. La Sarlo, in passato, era stata nominata commissario straordinario dell'Asl di Vibo Valentia, poi sciolta per mafia. Fu proprio per questa nomina che suo marito, il giudice Giglio, fu accusato di complicità con la ‘ndrangheta. Assieme al giudice finirono in galera il consigliere regionale del Pdl della Calabria Francesco Morelli ed esponenti della famiglia Lampada. Il gip di Milano Giuseppe Gennari nell'emettere l'ordinanza di arresto aveva scritto:” Per chiarezza va subito detto che lo scambio è: per Morelli notizie relative a possibili procedimenti a suo carico per mafia; per Giglio la nomina di Alessandra Sarlo a commissario straordinario all'Asl di Vibo Valentia”. Nomina poi puntualmente arrivata.

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