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Roma, dato per morto, giovane "resuscita"

Il suo cuore si ferma e non reagisce al defibrillatore. Per un giovane di 26 anni sembra non esserci più niente da fare, ma dopo 45 minuti di massaggio cardiaco riprende a respirare

Roberto Procaccini
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  Roma - E' morto e poi risorto. Non è un'esagerazione, ma quanto accaduto a un giovane di 26 anni: considerato tecnicamente deceduto, ha ripreso a respirare dopo 45 minuti di massaggio cardiaco. Precedenti tentativi di rianimazione, compreso ricorso al defribillatore, non avevano dato risultati. Il malore - Ad accorgersi che Luigi B. non stesse bene sono stati i suoi compagni di viaggio sul treno Roma-Ciampino. Quando è stato dato l'allarme, il convoglio si è fermato nella stazione di Ciampino e si è atteso l'intervento del 118. Ai medici si è presentata una situazione disperata: il battito cardiaco era assente già da minuti, la rianimazione non sembrava aiutare, il ragazzo era tecnicamente morto. Per quarantacinque minuti, però, i soccorritori non hanno smesso di praticare il massaggio cardiaco, prima sul treno, poi in ambulanza. Quando sembrava non esserci più alcuna speranza, Luigi ha ripreso a respirare e la pressione arteriosa è tornata normale. La diagnosi - "Si è trattato di un forte rallentamento del battito - commenta Antonio Rebuzzi, cardiologo dell'universita' Cattolica - una tachicardia ventricolare o comunque un'aritmia che ha permesso che un minimo di sangue arrivasse al cervello per tenerlo in vita". Secondo il cardiologo "non si è trattato di arresto cardiaco" perché questo non avrebbe consentito di salvare la vittima. Di certo c'è che "il massaggio cardiaco prolungato almeno di 35 minuti - continua Rebuzzi -, previsto dalle linee guida, ha permesso di recuperare il battito del cuore del giovane".  Luigi B. è ora ricoverato in terapia intensiva ed è tenuto sotto osservazione, ma la sua vita è salva  

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