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Gli onorevoli sicilianipranzano con tre euroIl resto glielo paghiamo noi

Al ristorante dell'Ars pasta al forno a due euro e 25 cent, insalata a un euro, espresso a 45 cent. E ogni mese l'Ars rimborsa l'azienda fornitrice con 31mila euro di soldi pubblici

Matteo Legnani
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  Fritto misto di triglie o calamari a 3 euro e 38 centesimi. Pasta al forno o cannelloni a 2 euro e 25 centesimi. Insalata mista a 1 euro e 13 centesimi, caprese e parmigiana di melanzane a euro e 50. E poi bibite, acqua e vino a poco più di un euro. Se si ordina tutto, per quello che sarebbe un pranzo luculliano, si tirano fuori appena 11 euro, meno di quel che si paga per una pizza e una birra. Il tutto serviti e riveriti al tavolo da camerieri in livrea, con tovaglie e tovaglioli di stoffa, posate d'argento e bicchieri di cristallo. Il miglior ristorante a prezzi stracciati d'Italia si trova a Palermo, all'interno dell'elegante Palazzo d'Orleans che ospita l'Assemblea regionale siciliana (Ars). Un ristorante dei sogni in cui anche caffè e spuntini hanno prezzi stracciati: 45 centesimi per un espresso, 38 per un cornetto, 90 per un'arancino di riso. Tanto stracciati, i prezzi, da essere sotto-costo (il suo valore reale oscilla tra i 35 e i 45 euro). E infatti ogni mese l'Ars provvede a "integrare" il prezzo del menù degli onorevoli (che è stato pubblicato su internete dagli attivisti siciliani del Movimento 5 stelle) con 31mila euro che elargisce direttamente all'azienda fornitrice dei pasti. Soldi pubblici, naturalmente. D'altra parte, i prezzi irrisori pagati dagli onorevoli sono stabiliti da contratto. “La ditta – si legge nel bando portato alla luce dai grillini – dovrà praticare la percentuale di ribasso del 35% rispetto alla media dei prezzi di listino, consigliati dalle associazioni di categoria più rappresentative operanti nella piazza di Palermo”. Tutto in regola, insomma. Tanto poi paghiamo noi.  

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