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Silvio Berlusconi: "Se loro innocenti,allora lo sono anche io"

Matteo Legnani
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Ci sperava, ma non se lo aspettava. Silvio Berlusconi, invece, può tirare un sospiro di sollievo: «Pier Silvio e Fedele sono innocenti e anche io lo sono», si è sfogato ieri. Lo aveva detto anche a Matteo Renzi quando settimana scorsa era stato ricevuto a Palazzo Chigi, uscendone con la convinzione che il premier volesse davvero scrivere una riforma della giustizia. Al suo successore aveva confidato il timore che «i giudici» volessero «arrestare tutta Forza Italia e i miei collaboratori». È andata diversamente. «Siamo soddisfatti del riconoscimento della estraneità di Piersilvio e, pur se si tratta di due processi diversi, anche Silvio andava assolto», commenta Niccolò Ghedini, loro legale e deputato Fi. «È assurdo che un cittadino debba aspettare 5 anni per sapere se è innocente e che non sia stata riconosciuta quella stessa estraneità ai fatti a Silvio Berlusconi», dice Mara Carfagna a nome del gruppo Fi alla Camera. L'assoluzione del figlio del Cavaliere e del suo collaboratore ha suscitato commenti positivi anche in casa Ncd: «Poichè per noi il dissenso politico non si confonderà mai con altri piani, si rinnova il rammarico per il fatto che il processo gemello a carico di Silvio Berlusconi non si sia svolto davanti al suo giudice naturale», dice il coordinatore Gaetano Quagliariello. Stessa linea per l'ex capogruppo Pdl, Fabrizio Cicchitto. Se questo processo è andato bene, a Palazzo Grazioli, dove il Cavaliere è tornato ieri, si attende con preoccupazione quello su Ruby, che dovrebbe andare a sentenza il 18 luglio. di Paolo Emilio Russo

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