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Estate gelida, per il vino sarà una pessima annata

Andrea Tempestini
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L'ultima speranza è aggrappata al mese di agosto. Se le piogge e il maltempo delle ultime settimane lasceranno spazio al sole e al clima estivo, la vendemmia potrà ancora riservare notizie positive. Se invece la stagione non invertirà la rotta rispetto a quanto accaduto nelle ultime settimane, per la vitivinicoltura lombarda il 2014 rischia di essere un anno di grosse difficoltà. La zona che finora ha pagato lo scotto maggiore è quella del bresciano, dove la grandine ha colpito i vigneti a macchia di leopardo. Ma un po' in tutta la regione la maturazione dei grappoli è frenata dalle piogge e dalla mancanza di sole. A lanciare l'allarme è la Coldiretti Lombardia, che spiega come «da Brescia a San Colombano, da Pavia a Mantova, fino a Bergamo l'estate pazza vista sino a oggi stia creando non pochi problemi ai vigneti della Lombardia, una regione che schiera oltre 3.200 imprese vitivinicole e che, su quasi 18 mila ettari, produce un milione e 300 mila ettolitri di vino Docg, Doc o Igt». Eppure, fino a metà giugno «era andato tutto per il meglio», spiega Marta Madama, responsabile del settore vitivinicolo di Coldiretti Pavia. Poi le cose sono cambiate. «È iniziato un lungo periodo con temporali e piogge frequenti, che hanno favorito lo sviluppo di funghi ed erbe infestanti». Difficoltà si stanno registrando anche nel mantovano. «Sembra di essere in un clima tropicale, con piogge primaverili e temperature estive», spiega Mentore Bernini, esperto viticolo di Mantova e dei suoi lambruschi. «Da oltre 20 anni non ricordo una stagione del genere». Nella bergamasca, invece, «i continui sbalzi climatici, con la frequente alternanza di sole e pioggia, stanno facilitando la diffusione dell'oidio», sottolinea Simone Locatelli, produttore di Chiuduno. «Speriamo che il tempo si ristabilisca altrimenti c'è il rischio che venga compromessa la produzione». Tra chi si aggrappa alla speranza di «un agosto caldo e secco» ci sono anche i produttori di San Colombano, enclave milanese fra Lodi e Pavia. «In questo periodo», spiega infatti la Coldiretti Lombardia, «gli acini verdi cominciano a prendere colore e questo dipende anche dal grado di soleggiamento e luminosità delle giornate». Unica eccezione, almeno per il momento, pare essere la Valtellina. Qui, dove a dominare è la viticoltura di montagna, le varietà sono più tardive e pertanto meno influenzate da quanto accaduto finora. Ad ogni modo, anche da queste parti, dopo un mese di luglio dai toni autunnali, servirà un mese di agosto dai toni estivi per poter parlare di vendemmia positiva. di Dino Bondivalli

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