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Milano, migliaia di ricorsi per multe con autovelox: scaduti i termini per la notifica

Ignazio Stagno
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Migliaia di multe potrebbero essere cancellate. La svolta su una valanga di sanzioni fatte dagli autovelox arriva da Milano. Il cavillo che permette il ricorso (con buone probabilità di essere accolto) è nella prima riga di ogni verbale. "Rilevata 57, effettiva 52, consentita 50 km/h. Il verbalizzante P. A., matr. 1xxx, in servizio presso l'Ufficio varchi della polizia locale di Milano in data 15/10/2014". Cioè quattro mesi e mezzo dopo la violazione. E' proprio sulla data del verbale che è possibile con le nuove norme fare ricorso contestando la sanzione. Secondo la giurisprudenza in vigore negli uffici dei giudici di pace e in quello delle depenalizzazioni in prefettura i termini entro cui vengono notificati i verbali sarebbero irregolari. Il codice della strada all'articolo 201, prevedeva la notifica delle infrazioni non immediatamente contestate entro 150 giorni. I ricorsi - La legge 120 del 2010 invece ha accorciato quel termine a 90 giorni. Ma da quando? Dalla data in cui l'agente mette mano alla foto, legge la targa, annota la velocità rilevata e commina la sanzione. Da qui sono scattati migliaia di ricorsi. Il comando della polizia di Milano, ad esempio, sarebbe sommerso da una tale mole di accertamenti da rendere necessario un raddoppio del personale dedicato all'Ufficio procedure sanzionatorie. "È un criterio evidentemente illegittimo - spiega Nicola Castiglioni (Codacons) - Ormai si sta affermando questa giurisprudenza". Insomma in questo modo migliaia di multe potrebbero essere nulle. E intanto sul web spopolano vademecum con le regole da seguire per fare i ricorsi. 

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