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Un negozio su due non fa scontrini. Napoli maglia nera, Genova virtuosa

Nicoletta Orlandi Posti
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In Italia più di un negozio su due (il 55%) non fa scontrini o li fa irregolari. E' quanto emerge dal Rapporto sull'evasione fiscale presentato in Parlamento. Il fenomeno raggiunge punte prossime all'evasione totale a Napoli (83%), mentre Genova si conferma la città a più alto tasso di lealtà fiscale, con 'solo' il 18% di irregolarità. Intorno alla media Roma, Milano e Palermo, con percentuali che oscillano fra il 45% e il 50%. Pagamento con il Pos - In un mese di monitoraggio, dal 15 settembre al 15 ottobre 2014, viene tratteggiata la geografia dell'evasione fiscale quotidiana, quella che nasce da piccoli importi ma che accumula cifre consistenti su tutto il territorio nazionale: dai conti della pizzeria appuntanti sul bordo di una tovaglia di carta, al classico cornetto e cappuccino pagato direttamente al bancone del bar. Fino ai macellai, ai fruttivendoli e agli alimentari che tengono spento il registratore di cassa. In questo scenario, si inserisce la decisione indicata dai tecnici del ministero dell'Economia e cioè di arrivare a una piena tracciabilità dei pagamenti, tutti con moneta elettronica, che consenta l'abolizione dei registratori di cassa. A questo si accompagna la fatturazione elettronica e la trasmissione telematica dei flussi di pagamento. Molto meglio, molto più sicuro, nelle simulazioni effettuate, dell'evasione conclamata, oltre il 50%, dei vecchi scontrini fiscali. Sanzioni - Nei casi di mancata emissione dello scontrino o della ricevuta è prevista una specifica sanzione solo per il commerciante e non in capo al cliente. La Guardia di Finanza, nel più ampio contesto della lotta all'evasione fiscale, si avvale dei poteri conferiti dalla legge per contrastare tutti quei comportamenti non conformi alle regole imposte dal legislatore (mancato rilascio, emissione irregolare). Il ruolo del cliente - È buona prassi che il cliente chieda sempre l'emissione del regolare documento fiscale. Oltre a richiedere il documento a fronte del pagamento effettuato, dovrebbe controllare anche l'esattezza dei dati fiscali riportati su tali documenti. Importante è verificare che l'importo corrisposto sia lo stesso riportato sul documento fiscale. Quando non serve - Esistono operazioni per le quali è previsto l'esonero dell'emissione dello scontrino o della ricevuta fiscale, quali, ad esempio, le cessioni di tabacchi, di carburanti per l'autotrazione, di giornali e beni mediante distributori automatici funzionanti a gettone o a moneta. Altri casi di esonero del rilascio dello scontrino o della ricevuta sono previsti per i conducenti di taxi (i quali, tuttavia, in caso di specifica richiesta del cliente, sono tenuti al rilascio della fattura) e per altre attività considerate minori (ciabattini, ombrellai ed arrotini).

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