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Matteo Renzi al G20: cinque inviati e cinque troupe Rai per seguire la trasferta in Australia

Nicoletta Orlandi Posti
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L'immagine di Matteo Renzi intervistato a Brisbane, Austrialia, durante il G20 la dice lunga sugli sprechi di viale Mazzini. Cinque microfoni Rai assediano il premier. Cinque: uno per ogni testata giornalistica che, senza badare a spese, ha spedito dall'altra parte del mondo il suo inviato e una troupe alla faccia della spending review e della cura dimagrante di tutte le società finanziate dai contribuenti, Rai compresa visto che fu proprio il premier a chiedere immediati sacrifici all'azienda. La cosa non è passata inosservata e sui social è scoppiata la protesta."La Rai manda 5 inviati (1, 2, 3, Rai News 24, Radio) multi pluralità di informazione? Spreco!!!! Tanto paghiamo noi!!!", tuonano su Twitter. "Rai compiacente, l' uomo si nutre di microfoni e telecamere", si legge. E ancora: "Sprechi Rai. Sotto la bocca di Matteo Renzi in Australia vedo microfono di RaiNews24, Radio1Rai, Tg2, Tg1, Tg3. Ne basta uno". A gettare benzina sul fuoco ci si mette anche Franco Bassanini che, come si legge sul Giornale, rilancia l'interrogativo sull'opportunità della mega-spedizione di inviati Rai nella lontana Australia, una trasferta sicuramente non a basso costo vista la distanza, sia pure per un evento giornalisticamente rilevante come il G20. "5 microfoni Rai per intervistare Renzi a Brisbane in Australia. Spending review?" cinguetta il presidente della Cassa depositi e prestiti.  Il problema, sottolinea Diana Alfieri, è che è difficile mettere d'accordo le varie testate e convincerle a utilizzare un inviato di un altro Tg oppure il corrispondente Rai (, dopo che da moltissimi anni è invalsa la prassi dell'inviato "personalizzato". E la trasferta del settembre scorso di Renzi negli Stati Uniti - in cui Tg1 e Tg3 riuscirono a mandare i loro inviati, al contrario di Tg2 e Rai News - ha fatto capire quanto sia faticoso modificare questo schema.

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