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Ergastolo della patente a ubriachi e drogati che uccidono al volante

Nicoletta Orlandi Posti
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L'ergastolo della patente è un po' più vicino. Una manna dal cielo per automobilisti e pedoni disciplinati. Una vera - e giusta - iattura per chi si mette alla guida dopo aver alzato un po' troppo il gomito o essersi «fatto» di droghe varie, e causa la morte di qualcuno. Dopo il via libera della Camera dello scorso ottobre, la questione è passata all'esame del Senato. E ieri l'emendamento alla proposta di legge di modifica del Codice della strada, depositato dal relatore e presidente della commissione Trasporti Michele Meta (Pd), ha segnato un altro punto in questa direzione, spianando di fatto la strada al reato di omicidio stradale. «Quando la revoca della patente di guida è disposta per il conducente che ha commesso il reato di cui all'articolo 589, terzo comma, del Codice penale (omicidio colposo in stato di ebbrezza o di alterazione psicofisica) il soggetto non può conseguire una nuova patente di guida. Nel caso in cui il conducente che ha commesso il reato non sia provvisto di patente, non può conseguirla», si legge nel testo. Addio patente - In pratica, chi uccide una persona per strada perché ubriaco o sballato al volante, deve rinunciare a vita alla patente. Un deterrente molto forte, che si spera riesca a scongiurare le tante, troppe morti che ancora oggi si contano sull'asfalto. Come ha confermato, proprio ieri, il vice ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Riccardo Nencini. Parlando di sicurezza stradale di fronte a trecento ragazzi delle scuole di Scampia, Nencini ha ammesso: «Il numero di incidenti stradali mortali è molto diminuito con l'introduzione della patente a punti, ma è un numero ancora troppo alto e dobbiamo fare in modo che scendano le statistiche». Se è vero infatti che nel 2013 le vittime di incidenti stradali sono state 3.385 rispetto alle 3.753 dell'anno precedente, è altrettanto vero che «siamo ancora il Paese col maggior numero di vittime in tutta l'Europa dei 28». Parola di Giordano Biserni, presidente dell'Asaps (associazione sostenitori e amici Polstrada), che tiene sotto controllo i dati sulla mortalità delle strade italiane. Droga e alcool - Tornando all'emendamento proposto, esso aggiunge un comma all'articolo 219 del Codice della strada sulla revoca della patente, recependo il parere della commissione Giustizia, e agisce anche sull'articolo 187 del Codice della strada (Guida sotto l'influenza di sostanze stupefacenti) e sul 589 del Codice penale, sostituendo la formula «in stato di alterazione psicofisica dopo l'assunzione di sostanze stupefacenti o psicotrope» con «in stato di alterazione psico-fisica causata dall'assunzione di sostanze stupefacenti o psicotrope». Perché mentre l'alcol viene velocemente assorbito dall'organismo, le tracce degli stupefacenti permangono nel tempo, e un soggetto potrebbe risultare positivo pur avendoli assunti giorni prima e non trovarsi più quindi in stato di alterazione psico-fisica al momento dell'incidente. di Alessandra Mori

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