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Mafia Capitale, il giallo del furto in casa Alemanno

Nicoletta Orlandi Posti
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Dalla conversazione del 13 gennaio scorso tra Luca Odevaine, ex vice capo di gabinetto di Walter Veltroni, Mario Schina, responsabile del Decoro urbano del Comune dal 2005 al 2007 durante la giunta Veltroni e l'imprenditore Sandro Coltellacci, emerge un giallo che gli inquirenti stanno cercando di dipanare. Si tratta di uno strano furto subito da Gianni Alemanno in casa. Dice Odevaine: "A un certo punto però deve essere successo un casino con quello con cui ha litigato e ad Alemanno gli hanno fatto un furto in casa". "Cercavano qualche pezzo di carta...", puntualizza Schina. Furto che il sindaco non avrebbe denunciato. Un'informativa dei Ros precisa infatti che "da accertamenti su fonti aperte emergeva che il 5 ottobre 2013 l' ex sindaco di Roma aveva subito un furto in casa, che non era stato però denunciato". Ma Alemanno sostiene che non sia vero: "Il furto di cui si parla è avvenuto a ottobre 2013 e basta aprire google per contastatare che è statao ampiamente pubblicizzate", dice l'ex sindaco. "Ho presentato regolare denuncia, peraltro del furto parlarono tutti i giornali: furono rubati alcuni gioielli di mia moglie e degli orologi". E' vero: il furto subito dal sindaco lo hanno riportato tutti i giornali, eppure ai Ros non risulta alcuna denuncia: "Non ci sono riscontri sulle banche dati", si legge nell'informativa, "in quanto non risultano essere state sporte denunce né da Giovanni Alemanno, né dalla moglie convivente, Isabella Rauti".

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