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Mafia Capitale, Antonio Mancini: "Sopra Carminati c'è un insospettabile"

Eliana Giusto
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Antonio Mancini ora vive a Jesi, è un uomo libero ma conosce Massimo Carminati "da quando aveva tutti e due gli occhi boni". In una intervista al Fatto, l'ex Accattone della Banda della Magliana parla dell'inchiesta Mafia capitale e di Carminati, appunto, che "è stato bravo a riempire il vuoto lasciato da Renatino De Pedis dopo la sua morte". Se De Pedis "non fosse stato ucciso siederebbe in Parlamento, minimo sottosegretario". Lui infatti "è morto incensurato eppure ha ammazzato la gente con me, ha rapinato con me, è stato dentro. Ma è riuscito a farsi ripulire tutto".  Potere ai ripuliti - La questione è proprio questa. "C'è sempre qualcuno dei ripuliti a comandare", annuncia Mancini. "Anche sopra Carminati". "Senza i ripuliti non andremmo da nessuna parte". Carminati "ha lo spessore giusto" per questo è "l'erede di De Pedis", era "l'unico che poteva riacchiappare i fili delle varie componenti". Contro Carminati "sa quante e quali prove avevano su di lui rispetto all'omicidio Pecorelli? Chiunque altro sarebbe stato condannato". La profezia - Lui no. E anche adesso che è stato arrestato, profetizza Mancini, uscirà "prima di quanto potete immaginare altrimenti dovrebbero incarcerare mezzo mondo". La politica, dice Mancini, lo aiuterà. Lo ha sempre fatto, anche con lui, come quando è riuscito a farsi trasferire dal carcere di Pianosa a Busto Arsizio.   

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